Quando fai parte di una band di successo mondiale sai che esistono dei limiti entro I quali la creatività deve rimanere perché le cose continuino a prosperare; molti tentano enormi virate stilistiche o grandi cambiamenti tuttavia solo a pochi è concessa una seconda ripartenza. Più facile, se vogliamo, mettere in piedi un b-project.
A John Arubato e Dave Witte il nome Municipal Waste non basta, data la propensione a guardare altrove…dissolti i Burnt By The Sun, i due musicisti americani provano a ripartire con un nuovo progetto, coadiuvandosi del già collega Mike Olender e di Brett Bamberger, provando a imbastire un album di superiore crudezza; i richiami agli idiomi thrash sono più che evidenti e gli innesti death metal e hardcore non fanno altro che inspessire ulteriormente un sound già di per sé devastante.
La produzione moderna e impattante permette al combo di esprimere al meglio la colossale amalgama di strutture; i suoni sono graffianti e grezzi, carichi di una resa incontrollata, mentre le performance costringono i brani a scivolare naturali e diretti, plasmando una sezione ritmica che non fa prigionieri. Al mastering spetta l’ingrato compito di fare la differenza, mettendo in ogni brano una dose di aggressività entusiasmante.
“River Black” non è propriamente un platter standard; i saliscendi vertiginosi tra groove, death, blast e core formano un pathos invincibile, estrapolabile da songs come “Jaws”, “Low” e “Sink”…le meno dirette, paradossalmente, sono quelle che esplodono dopo vari ascolti, vedesi “Shipwreck”, “South By South” e “#Victim”, ovvero i migliori ensemble…gli unici attimi di respiro rimangono la corta titletrack e la conclusiva “Everywhere”, dove un approccio più cauto riesce a spermeare i padiglioni fusi.
Il debut dei River Black possiede un ensemble di caratteristiche che fan ben sperare, soprattutto in termini di intelligenza e approccio…non sempre da musicisti scafati fuoriesce oro colato, specie in sede parallela al gruppo madre, tuttavia in questo caso è lecito segnare il nome e tenerli d’occhio.