Le nostre origini dicono chi siamo e quali valori portiamo nel cuore…ci si può avventurare sprovvedutamente nella modernità, tuffarsi nel vasto oceano della tecnologia o volare nell’estatica brezza dell’avanguardia, ma dentro di noi vivrà sempre una sottile fiamma a sottolineare da dove veniamo.
E forse questo rimane il vero segreto del movimento folk, quello onesto, che ha invaso la Terra negli ultimi tre lustri…uno degli act più interessanti e motivati porta il nome di Eluveitie, ormai divenuto uno dei punti di massimo riferimento del genere. A tre anni dal celebratissimo “Origins” la band torna a far parlare di sé con la seconda parte del concept “Evocation”, già iniziata nel 2009 all’indomani del successo planetario di “Slania”. Nonostante i cambiamenti sostanziali nella line up, dove l’unico sopravvissuto è il mastermind Chrigel Glanzmann, il percorso del disco ricalca la prima parte, ovvero una doccia gelida di musica celtico/gaelica fortificata dall’ambientazione boschivo/montana elvetica.
La produzione è legata a doppio filo con le strutture delle songs, riuscendo a miscelare impatto e dolcezza con disinvoltura; i suoni sono oscuri e nebbiosi mentre le performance accarezzano l’ascoltatore entrandogli nelle membra, specialmente l’eccelsa Fabienne Erni che non fa rimpiangere minimamente Anna Murphy. Il compito più arduo se lo avoca il mixing, dove ogni singolo suono viene soppesato con pignoleria.
“Evocation II – Pantheon” è un album da scoprire sia musicalmente che concettualmente…il consiglio è di avventurarsi senza pregiudizi, godendo della parte strumentale in abbinamento alla magia (nel vero senso del termine) dei testi…di metal neanche l’ombra, solo qualche spruzzatina di rock senza forzature nelle sezioni ritmiche, e non se ne sente la mancanza.
Se siete alla ricerca di un modo diverso di intendere la musica l’avete trovato…benché molti possano obbiettarne, un disco è un’opera d’arte completa capace di unire aspetti strumentali, culturali e grafici. L’intelligenza con cui viene realizzato, poi, fa la differenza.