Quello degli Avatar è un album che non ci aspettiamo, che suona fin dall’inizio come un lavoro vincente, ricco d’energia e spunti creativi. E’ un po’ riduttivo definirlo Melodic Death Metal, ma in realtà gli stili che si coagulano sono diversi e quindi “ci tocca” dargli un’etichetta generale, per poi passarlo in rassegna in questa recensione!
Quest’album è adatto ai metallari senza paraocchi, che sanno ben accogliere questa band che nello stesso impasto inserisce una canzone Power, una Folk, una Death, una Southern Rock e così via, ruotando intorno al concept della figura assoluta del re (così com’è evidente dalla tracklist).
E’ come quando si ascolta una compilation metal, dove si intervallano band diverse: qui non c’è bisogno di fare il dj, tra un pezzo e l’altro le atmosfere cambiano da sole ed il disco scorre molto bene.
Tuttavia, devo dire che una base di quel Death tipico svedese (incluso il timbro della voce) traspira quasi da ogni traccia e strizza l’occhio sia agli In Flames che ai Sabaton per ovvi motivi. Risulta evidente che il bravo Johannes dimostra di essere davvero poliedrico, interpretando ogni ode al re in maniera completamente diversa dalla canzone precedente; sembra essere un lavoro un po’ troppo perfetto e studiato a tavolino, forse un po’ di sentimento è l’unico elemento che non si evince.
Andando a curiosare un po’ su YouTube possiamo scoprire che la band ha rilasciato una serie di video “a episodi” a volte un po’ kitsch, ma personalmente credo che fare sempre le stesse cose sia da evitare; costruirsi una propria immagine e seguire una propria linea creativa senza davvero andare a prendere spunto da altri, è la soluzione migliore.
Vi consiglio dunque di ascoltare sì quest’album, ma di cercare anche i video della band, per entrare appieno in questo spirito ultra swedish che a mio avviso intende fare un respiro profondo dalla concezione classica e stereotipata del metal.