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AURI – Auri

Alice guardò con innocente curiosità il Bianconiglio, e gli chiese “Per quanto tempo è per sempre?”.E il Bianconiglio rispose: “A volte solo un secondo”

Preparatevi ad un viaggio, un lungo e fantastico viaggio in un mondo lontano e sognante, perché è questo che succederà all’ascolto del disco di debutto del progetto AURI. Una band che per la sua atipicità e per i protagonisti che ne fanno parte, ha già ha fatto parlare molto di sé ancor prima di diventare concreto.

Impossibile nascondere la curiosità dietro a tre grandissimi nomi del panorama musicale internazionale, che sono dietro AURI, quali la cantante finlandese Johanna Kurkela, il compositore e poli strumentista Troy Donockley, già da tempo arruolato in pianta stabile nei Nightwish, e ovviamente l’unico e grandissimo Tuomas Holopainen, cuore e mente della band finlandese più famosa del pianeta.
E in un modo semplice, in una naturale evoluzione, di pensieri composti da frammenti e idee sfaccettate che via via diventano più concreti, lentamente prendendo forma e poi finalmente a diventare reali fuori dalla mente dei loro creatori come un nuovo progetto, vivo e pulsante. Come una scintillante e luminosa stella polare nel limpido cielo notturno del Nord.Ispirandosi alle fantastiche avventure di “Alice nel Paese delle meraviglie”, che non conoscono distinzioni fra adulti e bambini, parte perciò questo viaggio speciale.

Ritroviamo con grande gioia l’accoppiata Tuomas-Johanna che avevamo avuto il grande privilegio di ascoltare nel precedente album solista di Tuomas ” Music Inspired by the Life and Times of Scrooge ” , che aveva sicuramente brillato nelle migliori tracce dell’album.

L’album si apre con ” The Space Between ” che è un perfetto biglietto da visita per capire cosa sono gli AURI, e le emozioni che possono scaturire dalla loro musica. Sonorità folk, a tratti etniche, a tratti epicheggianti di ispirazione celtica, accompagnano la candida voce di Johanna, eterea protagonista indiscussa nelle melodie incantate. Un chorus epico, intrecciato ad una dolcissima e allo stesso tempo malinconica melodia risuonano invece in ” I Hope Your World is Kind “, mentre è la musica ad essere davvero padrona nel brano “Skeletron Tree”, dove le voci sono solamente un appoggio lontano . Sono semplicemente delle perle “Desert Flower” dove si alternano voce maschile e femminile accompagnati da piano e chitarra, e “The Name of the Wild” dove musica, respiri e sussurri sono proprio come un soffio di vento che accarezza il nostro viso, in una fresca sera d’estate, al tramonto davanti ad un panorama che ci fa trattenere il fiato. Di sicuro la canzone più rappresentativa per AURI è decisamente “Night 13”, non a caso scelta come singolo di presentazione, così dolce ed emozionante da far scaturire un brivido all’ascolto, facendo percepire quanto la musica possa mettere in luce una voce così unica, come un plenilunio che illumina la notte, ma una notte che ci avvolge senza paura, senza timore, proteggendo il nostro animo dalle vere tenebre. “See” rimane su coordinate più etniche ed epiche, ma il suo ritmo è incalzante e conquista.” Aphrodite Rising ” è intrisa di un misticismo profondo, quasi a toccare ogni aspetto della mente durante un bellissimo sogno, mentre la successiva “Savant” è forse il suo esatto opposto, e le sensazioni che scaturisce sono più di timore, inquietudine e malinconia. Si torna a sognare con ” Underthing Solstice ” mentre si chiude l’ascolto conquistati dal ritmo celtico di ” Them Thar Chanterelles “, canzone libera totalmente da ogni tipo di schema
E’ davvero simbolico che Tuomas e Johanna siano compagni anche nella vita, poiché forse come non mai c’è una percepibile e tangibile fusione totale tra musica e voce, tra melodie, magiche e sognanti eteree e fugaci, e una voce angelica, che accarezza la mente, tocca il cuore e ti conduce attraverso mondi lontani. Difficilmente si potrebbe trovare una voce più adatta per esprimere il pathos e l’incredibile emozione che la musica di Tuomas può creare. E’ paradossalmente un progetto tanto lontano quanto vicino ai Nightwish, mantenendo intatta la qualità della produzione e della composizione, portandoci però in un modo parallelo, ovattato, onirico dove la potenza e le cavalcate dei pionieri del symphonic metal, si sostituiscono ai sussurri, ad una voce dolce, a suoni antichi ed ancestrali che ti impongono di estraniarti dalla realtà attuale, per immaginare un mondo diverso, passando così dagli attimi di vita vissuti relamente al sogno, sotto la stessa guida musicale, che è padrone incontrastato dei suoi due progetti, e padre premuroso che riesce ad infondere linfa vitale alle sue creazioni anche in modi così diametralmente opposti, ma allo stesso modo così vicini.

E’ un disco davvero ambizioso, che va ascoltato, sentito, capito e sopratutto vissuto, perché le cose non banali hanno bisogno del giusto tempo per essere assimilate.Ma si percepisce l’ispirazione che l’ha generato, si percepisce che le tre menti e i tre cuori che l’hanno creato si sono lasciati trasportare dalla stessa forza della musica, potendo creare qualcosa di unico, speciale e non convenzionale. Così come i suoi creatori, anche chi ascolta queste melodie lo deve fare con lo spirito libero, alleggerito da tutti i pregiudizi o schemi mentali.Qui non ci sono schemi, c’è semplicemente il Paese delle Meraviglie, e bisogna entrarci con passo leggero e cuore libero, per goderne appieno di tutto ciò che ha da offrire.

Chiudete quindi gli occhi, fatevi guidare da un mondo magico e sognante, e scoprite quanto è profonda la tana del Bianconiglio.

  • 9/10

  • AURI - Auri

  • Tracklist
    01. The Space Between 
    02. I Hope Your World is Kind 
    03. Skeleton Tree 
    04. Desert Flower 
    05. Night 13 
    06. See 
    07. The Name of The Wind 
    08. Aphrodite Rising 
    09. Savant 
    10. Underthing Solstice 
    11. Them Thar Chanterelles (feat Liquor in the Well) 

  • Lineup

    Johanna Kurkela: Voices & viola

    Tuomas Holopainen:  keys & backing voices

    Troy Donockley: guitars, bouzouki, uilleann pipes…