“No Hot Ashes” potrebbe detenere il record di debut album rimasto a decantare più a lungo nella storia della musica rock. Formatisi infatti nel lontano 1983, gli irlandesi No Hot Ashes pubblicarono un solo singolo, nel 1986, per poi sciogliersi pochi anni dopo, proprio dopo aver firmato un importante contratto per la realizzazione del primo full lenght.
Dopo un lasso di tempo piuttosto lungo, ecco la reunion, nel 2013. Da allora, spinti sulle ali dell’entusiasmo anche grazie a concerti in veste di gruppo di supporto per gente del calibro di Aerosmith e Foreigner, i nostri si dedicano alla realizzazione del disco che abbiamo oggi fra le mani, grazie alla sempre lungimirante Frontiers Music, e finalmente, dopo ben 25 di carriera, ecco il debutto omonimo.
Fatte le debite premesse, “No Hot Ashes” non tradisce le aspettative e si presenta, come prevedibile, quale gustoso disco rock piuttosto classico, piacevole e senza troppi orpelli. Tra richiami a Journey, Whitesnake e ai Magnum (sentire “Souls”), il gruppo di Belfast dimostra di saper padroneggiare bene la loro materia prima, sempre melodica e facilmente accessibile, poco originale forse, ma dal giusto groove.
Perciò, se siete alla ricerca di sano AOR o di generi affini, date una possibilità a questo “No Hot Ashes”: aldilà delle curiosità legate alla sua (tardiva) creazione, potrebbe piacevolmente stupirvi.