Il simpatico chitarrista greco Gus G, a un anno dalla fine della sua avventura alla corte del leggendario Ozzy Osbourne e dalla pubblicazione di “Immortals” coi suoi Firewind, torna sul mercato, questa volta in veste solista.
Affiancato da Dennis Ward (Pink Cream 69) e da Will Hunt (già batterista degli Evanescence e di Vasco Rossi), il versatile Kostas offre un concentrato di hard rock e heavy metal fatto di brani semplici ed efficaci, sicuramente riuscito nel suo intento e confezionato con una produzione decisamente buona.
Se l’opener “Letting Go” è permeata di richiami moderni, e “Mr. Manson” è vagamente osbourniana, “Fearless” è una strumentale che condensa abilità tecnica e fraseggi d’impatto.
Il ritmo si abbassa con la ballad “Nothing to Say” e le atmosfere si fanno vagamente cupe sulla discreta cover dei Dire Straits, “Money for Nothing”.
Ma, quasi a chiusura disco, Gus ha ancora qualche asso nella manica: “Chances” è melodica e catchy quanto basta, mentre la seconda strumentale del lotto, “Thrill of the Chase”, dal sapore anni ’80 e che in qualche frangente sembra omaggiare il compianto Randy Rhoads, è certamente derivativa ma si lascia ascoltare con piacere.
Insomma, il talentuoso chitarrista greco, lungi dal mettere sul piatto l’ennesimo album che solo gli amanti della chitarra potrebbero ascoltare, è riuscito a sfornare un lavoro di buon livello, caratterizzato dal suo stile piuttosto riconoscibile anche negli episodi meno prevedibili, e decisamente godibile.