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MACBETH – Vanitas

A pochi mesi dall’imminente pubblicazione del quarto album, il cui titolo ci è ancora ignoto, ho deciso di recensire Vanitas, il secondo ottimo lavoro dei Macbeth, storica gothic band milanese, purtroppo ancora poco conosciuta nel nostro paese.

Titolo d’effetto per questo grande album sospeso tra cupe atmosfere e richiami letterari nel quale si intreccia in modo perfetto il connubio tra il potente growl di Andreas e l’eterea e melodica voce di Morena. Il contrasto tra i due cantati ci fa subito perdere nei meandri di questa grande opera gotica in 11 atti, accompagnata da maestose orchestrazioni e curatissime parti di piano. Il titolo latino anticipa i contenuti dei vari pezzi, accomunati dalla sensazione di vanità, vacuità, falsità e precarietà dell’esistenza umana. Molti i riferimenti letterari alla cultura italiana: i poeti crepuscolari nel secondo pezzo, Crepuscularia, forse il più riuscito dell’album, il canto III dell’Inferno dantesco in Fables, il fantasma di Grazzano Visconti nella soave canzone Aloisa, La pioggia nel pineto di D’Annunzio in Green Orchestra, la leggenda di Bice Del Balzo, che si buttò per amore dalla torre del suo palazzo, in Lady Lily White, le streghe di Triora bruciate sul rogo nel XV secolo in Haeresis Dea. Romanzo Nero, invece, pezzo oscuro e teatrale interamente recitato in italiano ospita Joe, cantante dei Cultus Sanguine e affronta con grande pathos il tema del trauma infantile.

A mio parere un album riuscito, forse quello che preferisco in assoluto di questa band. Consigliato agli amanti del gothic metal sinfonico e ai fan dei vecchi Theatre of Tragedy.

  • 8,5/10

  • MACBETH - Vanitas

  • Tracklist

    01. 13 November
    02. Crepuscularia (Agony in red minor)
    03. Lady Lily White
    04. Fables
    05. Aloisa
    06. El Diablo y la Luna
    07. Pure treasure
    08. Green orchestra (Sonata for leaves & trees)
    09. Roman


  • Lineup

    Morena - Voce
    Andreas - Voce
    Fabrizio - Batteria
    Max - Chitarra
    Sem - Basso