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SYMPHONY X – Paradise Lost

Lunghissima attesa per quest’ultimo lavoro dei progressive metallers, Symphony X. E’ stata, infatti, un’attesa di ben 5 anni, per veder la band sfornare un nuovo lavoro. L’attesa è stata così ripagata, “Paradise Lost” è un album che si presenta in maniera davvero positiva, mantenendo le radici power che caratterizzano la band, ma ampliando a molte sfumature che sfociano nel prog più serrato.
La prima traccia, “Oculus Ex Inferni”, rappresenta un’intro, ricca di elementi sinfonici che aprono molto bene a ciò che verrà dopo; “Set The The World On Fire (The Lie Of Lies)” è il titolo del secondo brano, probabilmente uno dei migliori. Mantiene con costanza uno stile in perfetto power metal, ad eccezione del ritornello, in cui le parti diventano un po più thrash e la voce di Russel Allen si manifesta in tutto il suo potenziale.
Segue “Domination” in cui i tempi si fanno nettamente più prog, contorniati da un buon uso di tastiere e dai tipici stacchi e virtuosismi del mitico Micheal Romeo. E’ la volta di “The Serpent’s Kiss” dove i tempo e le tematiche progressive son nettamente più costanti e più presenti e le stofe cupe la fanno da padrone, a sottolineare un’atmosfera scura alternata con la parte melodica; non mancano ovviamente le sfumature epic, che a metà brano si fanno sempre più sentire. Sicuramente tra le migliori tracce, se non addirittura LA migliore, vi è la title track, “Paradise Lost”, in cui si ritorna al perfetto stile power/epic che caratterizza la band.
L’apice prog del disco è dato dalla splendida “Eve Of Seduction”, in cui gli stacchi si fan sempre più serrati, e le tastiere escono tutta la loro espressività. “The Walls Of Babylon” è anch’esso un brano prog, con alternanze epic e timbri di voce richiamanti ancora una volta il thrash in prevalenza. Siamo alla traccia numero 8, ironicamente chiamata “Seven”, la quale riporta la band ad un perfetto power davvero pieno di energia.
“The Sacrifice” è forse la traccia che dona un pò meno emozioni, è un tentativo malriuscito di fondere una ballata con stacchi prog, ma non credo sia realmente ciò che la band si aspettasse.
Perfetta è invece l’ultima traccia, la bellissima “Reveletion (Divus Pennae Ex Tragoedia)”, la quale è caratterizzata da un crescendo continuo, con sfumature prog e stacchi epici di tastiere che calzano a pennello, lasciando anche spazio per le parti strumentali ed in particolare al ritornello, davvero molto bello in questo caso.
Sicuramente uno dei uno dei lavori migliori per quanto riguarda la band, la quale senza particolari innovazioni (al massimo un insistito sfociare in un prog un po’ più serrato) è riuscita a fondere bene la parte strumentale e strutturata, con quella melodica con tratti epic e power che la caratterizza.

L’album non delude di certo le aspettative, anzi, per chi pensa che nel 2007 band che han fatto storia non trovino più spazio con pezzi innovativi o degni di nota… quest’album ne è la perfetta smentita.

  • 8,5/10

  • SYMPHONY X - Paradise Lost

  • Tracklist

    01. Oculus Ex Inferni
    02. Set The World On Fire (the Lie Of Lies)
    03. Domination
    04. The Serpent’s Kiss
    05. Paradise Lost
    06. Eve Of Seduction
    07. The Walls Of Babylon
    08. Seven
    09. The Sacrifice
    10. Revelation (Divus Pennae Ex Tragoedia)


  • Lineup

    Russell Allen - Vocals
    Michael Romeo - Guitars
    Michael Pinnella - Keyboards
    Jason Rullo - Drums
    Michael Anthony LePond III - Bass