BLEEDING TROUGH – Declaration

Declaration, quarta fatica dei ragazzi di Orange County, è finalmente giunto fra le nostre mani.
Revitalizzati dal passaggio di etichetta, dalla Trustkill alla Nuclear Blast, il sound dei giovani baldanzosi americani si è fatto di più difficile catalogazione rispetto ai precedenti album.
Atmosfere gotiche, passaggi EMO (si avete letto bene, ci sono tratti emo, anche se in maniera non influenzabile), oscure sinfonie black e puro nu-metal e metalcore, vanno a miscelarsi, e ci sarebbe da aggiungere “molto sapientemente”, per formare quello che è il prodotto finale :“Declaration”.
La differenza che balza immediatamente all’orecchio, è la massiccia e costante presenza, a differenza del passato, della tastiera (Marta Peterson). I tasti bianchi e neri contribuiscono a rendere più corposo il sound della band, senza però soffocare il martellante e violento incedere della batteria (Derek Youngsma) e la sferzante ritmica delle chitarre (Brian Leppke & Jona Weinhofen).
La band sembra aver trovato una proprià maturità musicale, e il disco scorre nel lettore senza intoppi e difficoltà, proponendo, ora brani melodici, ora brani violenti e di puro mosh.
Lo screaming/growl di Brandan Schieppati graffia in ogni secondo, e contribuisce a rendere ancora più pressanti e violente le canzoni. Il Sound è a tutti gli effetti una martellata sui denti ,grazie anche al mixaggio eseguito da un certo signor Devin Townsend, il songwriting ,come già accennato, non diventa banale dopo due o tre canzoni (come accade in molti casi e nella stragrande maggioranza dei gruppi metalcore), le atmosfere e inserti sinfonici sono sempre azzeccati e contribuiscono a elevare il valor qualitativo dell’album.
Ci troviamo di fronte quindi a un signor CD, che sicuramente non verrà ricordato per essere una pietra miliare della musica Metal, ma che lascerà soddisfatti i numerosi fan della band, e perché no, sarà in grado di far avvicinare altri ascoltatori a questo genere in continua evoluzione.