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DAEDALUS – Motherland

Il progressive è un genere abbastanza strano: c’è chi lo ama e chi lo odia, senza alcuna via di mezzo, vuoi per le strutture complicate che possiede a livello strumentale vuoi per il fare “intellettualeggiante” con cui certe band del genere si pongono. Chiariamo subito le cose, i genovesi Daedalus non sono affatto tra queste. Con questo nuovo lavoro infatti propongono un progressive metal facilmente assimilabile e molto gradevole, fatto di potenza strumentale prettamente metal ( si ascolti il main riff di “ Your Lies”), di melodia power e perché no anche di un pizzico di influenza del rock anni 70 ( la tastiera in “Until you’re here” ricorda molto il sound alla John Lord). Dal punto di vista della tecnica “Motherland” è un disco impeccabile, come vuole la tradizione del genere, sia dal punto di vista della produzione dei suoni sia per la bravura dei musicisti in questione. Indubbiamente si riconoscono le influenze dei mostri power metal come Stratovarius ed Helloween ( sul disco tra i vari ospiti vi è anche Roland Grapow storico bassista delle zucche tedesche). Riassumendo un bel lavoro dalla prima all’ultima canzone, che porterà ai Daedalus sicuramente ottimi risultati. Assolutamente consigliato per tutti gli amanti della buona musica .

  • 6/10

  • DAEDALUS - Motherland

  • Tracklist

    01 - We are all accomplicies/Glares of light
    02 - Rebirth
    03 - Chant of a world on the verge of ruin
    04 - The wrong place


  • Lineup

    Simone - basso, loops, voce
    Tommy - synth, loops, voce
    Lorenzo - batteria