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HAMMERFALL – Infected

Nessuno avrebbe scommesso mezza cicca (in senso di sigaretta) quindici anni fa per il quintetto svedese, quando ancora erano all’alba di un capitolo che rappresenterà per sempre la ‘croce e delizia’ della discografia della band, ovvero quel “Glory To The Brave” mai più ripetuto (per fortuna) nel corso dei lustri a venire…eppure eccoli sfornare il lavoro numero otto in studio, una delle uscite più attese per questo 2011…

E a chi li accusa di essere ripetitivi, Oscar Dronjak e soci sputano in faccia la voglia di cambiamento che già avrebbe dovuto caratterizzare da tempo le svolte stilistiche…rispetto al precedente “No Sacrifice, No Victoy”, così ricco di suoni limpidi e dotato di una produzione pomposa e rotonsa, “Infected” è totalmente differente, specie per il lavoro in consolle. Abbandonato mr. Bauerfeind (dopo ben tre dischi), la band decide di affidare la produzione e il mixing a James Micheal, ovvero l’uomo che ha avuto l’onore di forgiare il sound di gente come Scorpions e Motley Crue; il risultato è una quasi totale mancanza di pulizia di suoni, ridotta unicamente alle voci e ai cori…anche il songwriting verte maggiormente in favore di un heavy metal canonico, dove le tipiche strutture speed vengono inserite solo in qualche caso e non nella totalità della song.

I suoni sono sporchi ed effettati, dove specie batteria e basso hanno subito un processo di naturalizzazione più che evidente; le performance sono meno statiche rispetto al passato (specie a mr. Johansson dietro ai tamburi è stata concessa maggiore ‘libertà’) ed anche il lavoro di Pontus Nogren in veste solista appare molto più personale rispetto al predecessore di un paio di anni fa, ancora legato al lavoro di Stefan Elmgren…altro fiore all’occhiello è la performance di Joacim Cans al microfono, dove finalmente riesce a districarsi dalle sue strutture usuali in favore di un cantato più potente ed elaborato.

Dall’intro dell’opener “Patient Zero”, con la sua cadenza perpetua, alla sorprendente epicità di “Redemption” che chiude il disco, il quintetto di Goteborg ci regala bordate di metallo incadescente…dalla diretta e ‘doppiacassante’ “Bang Your Head”, passando per le cadenze di “One More Time” e per il tiro di “The Outlaw”…”Send Me A Sign” è una acustica abbastanza atipica per gli Hammerfall, mentre le successive “Dia De Los Muertos” e “I Refuse” tuonano per potenza e immediatezza! Tocca a “666 – The Enemy Within” a spaccarci le gambe con il suo coro suadente e diretto, mentre “Immortalized” appare il capitolo meno azzeccato del disco, specie perché subito dopo arriva “Let’s Get It On”, che assieme a “Bang Your Head” appartiene alle songs che entreranno di gran carriera nelle hit degli Hammerfall.

Per cui cari metalheads, che facciate parte dei fans o dei detrattori della band di Oscar Dronjak, non potrete discutere sul fatto che questa volta la formula sia cambiata…che la band continui su questa strada o meno poco importa, sicuramente “Infected” farà parlare di se e rimarrà come un segno indelebile nella discografia di una grande band…a mio parere un tassello determinante. Ci voleva…

  • 6/10

  • HAMMERFALL - Infected

  • Tracklist

    01 - We are all accomplicies/Glares of light
    02 - Rebirth
    03 - Chant of a world on the verge of ruin
    04 - The wrong place


  • Lineup

    Simone - basso, loops, voce
    Tommy - synth, loops, voce
    Lorenzo - batteria