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STORMZONE – Zero To Rage

C’era grande attesa per questo nuovo album degli Stormzone ,
“Zero-to-Rage” , il terzo dopo sei anni da quando la band si formò in
quel di Belfast.
Dalla pubblicazione del loro primo studio album
“Caught In The Act” nel 2007, il gruppo capitanato dal cantante Harv
(John Harbinson) non è rimasto fermo per un secondo, decine di live in
importanti festival quali ad esempio lo Sweden Rock, il Lorca Festival, e
non di meno tour a supporto di band del panorama rock e metal come
Stryper e Cinderella, hanno portato alla creazione di “Zero To Rage” ,
un concentrato di puro e classico hard n heavy, che in 12 traccie rivela
quali siano i propositi per il futuro degli Stormzone.

Prodotto
da Neal Kay (conosciuto ai più come proprietario del’Neal Kay’s Heavy
Metal Soundhouse’ a Londra) insieme alla new entry alla chitarra Steve
Moore, in sostituzione a Chris Polin, uscito nel 2010 dal gruppo, l’album inizia con “Where we Belong” che, dopo un breve intro
soffuso, parte con un muro di chitarre e una sezione ritmica che ricorda
vagamente gli ultimi Iron Maiden. La title track ” Zero To Rage”
ha un buono spunto vocale, con Harv che dà luce ai suoi fraseggi alti e
con un ritornello musicalmente efficace.
Proseguendo con l’ascolto dell’album eccoci a “This is our victory”, la quale colpisce per le doppie chitarre
e per gli acuti nel ritornello, e la batteria di Davy Bates che
granitica percorre i più di 6 minuti di canzone.
“Fear hotel” è la
canzone forse più oscura dell’album, che trova nelle melodie il giusto pathos consono al suo titolo: chitarre molto distorte all’inizio e il
basso di Graham McNulty a riempire i vuoti durante le strofe.
Il
tutto però sembra migliorare in “Hail the brave” nella quale qualche spunto più elevato lo offrono le
chitarre più melodiche, sebbene, la sezione ritmica risulti eccessivamente ripetitiva.
Nel giro di boa di questo
lungo album troviamo “Uprising” , una canzone di solo 3 minuti che tende
a sconfinare nel thrash metal, con un accelerazione bruciante, tenuta a
bada dalla voce mai aggressiva di Harv, che ci conduce fino a “Last Men
Fighting” , un’epica ballata di ben 7 minuti.
L’album giunge a conclusione e la final track ” Cuchulainn’s story” , forse la migliore dell’intero platter, ci regala un mix di chitarre potenti, con grossi power chord, un bel doppio assolo
molto pulito e virtuoso ed un basso che nel finale ci ripropone delle
terzine precise.

Quello che ci si aspetta da un gruppo come
gli Stormzone è di sicuro questo, un buon hard n heavy con bei riff e
testi potenti, ma a voler esser critici, a volte si percepisce una mancanza di originalità, che porta a non mantenere vivo l’interesse dell’ascoltatore per i quasi 70 minuti di musica.
Per gli amanti del genere metal anni ’80 rivisitato in chiave Duemila, questo “Zero To Rage” merita un ascolto.

  • 7/10

  • STORMZONE - Zero To Rage

  • Tracklist

    1. Where We Belong
    2. Zero to Rage
    3. Jester's Laughter
    4. This Is Our Victory
    5. Fear Hotel
    6. Hail the Brave
    7. Uprising
    8. Last Man Fighting
    9. Empire of Fear
    10. Monsters
    11. Voice Inside My Head
    12. Cuchulainn's Story


  • Lineup

    John Harbinson: Voce
    Keith Harris: Chitarra
    Steve Moore: Chitarra
    Graham McNulty: Basso
    Davy Bates: Batteria