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InMe – The Pride

Gli “InMe” son oramai per le strade del mondo musicale dal 2003, anno in cui questa band dell’ Essex (Uk) produsse il cd “Overgrown Eden”  piazzatosi subito alla 15esima posizione della Uk Chart.
Da qui si può comprendere quali fossero le potenzialità di questo gruppo di ragazzi giunti nel 2012 al loro quinto album in studio, attraverso una metamorfosi  graduale del sound che dall’alternative/emocore dell’età adolescenziale li ha portati, con la pubblicazione del loro penultimo lavoro “Herald Moth” tramite “Superball Music”, a sonorità più mature influenzate da tocchi progressive.
“The Pride” è il proseguimento naturale dell’ album precedente, qui si alternano ritornelli imponenti e aperture più elaborate, come soli di chitarra e riff strutturati, il tutto condito da melodie vocali melodrammatiche e una musicalità generale che farà apprezzare il disco anche ai disertori del prog metal.
Ulteriore particolarità è il modo con cui è stato prodotto: tramite “Pledgemusic” i fans hanno potuto supportare attivamente grazie a donazioni, la creazione e la produzione del cd, merchandising, piccoli tour, e in cambio possono accedere a contenuti speciali e behind the scene.
Inoltre gli InMe hanno devoluto una parte di questi fondi raccolti alla “Alzheimer Society”, in memoria della scomparsa a causa di questa malattia del nonno dei fratelli Mcpherson.

Le canzoni di “The Pride” scorrono tra arpeggi semi-elettrici delle strofe ed esplosioni metal melodico dei ritornelli, guidati da una sezione ritmica ben presente e corposa.
Percorrendo questo album  si possono notare come in “Reverie Shoes”, “Silver Womb” e “Pantheon” gli “InMe” abbiamo voluto riprodurre quel sound fine anni 80, alla “Dream Theater” dei primi tempi, mescolato ad un originale metal moderno di stampo USA, in cui si possono apprezzare maggiormente le doti progressive, con chitarre aperte che alternano momenti soft ad altri più tecnici e quasi da shredders. Il tutto viene condito da una performance Vocale all’altezza della situazione, con cambi di tonalità senza difficoltà.
Al limite della schizzofrenia troviamo invece “Moonlit Seabed” dove un alternarsi di momenti heavy e chorus quasi da indie band  possono creare un po’ di confusione nell’ascoltatore ma che a mio avviso rendono questa song davvero intrigante e unica. A Questo punto però non si può non citare l’opera “Escape To Mysteriopia”, una prova di prog rock davvero ben riuscita grazie al groove bass/batteria di sottofondo ad una parte melodica piena di chorus, quasi a voler ricreare un ambiente spaziale, infinito, immaginario, raccontato da McPherson alla voce in una prova davvero notevole.
La voglia di riproporre pezzi da singolo con imponenti ritornelli che hanno la pretesa di restare inchiodati nella testa esplode con “A Great Man” e “Guardian”, due classici in pieno stile “InMe” con linee di basso pseudo funk seguite da intricate melodie di chitarra per creare quel pathos da rock song adatto al mondo musicale dei giorni nostri.
Con “Legacy” e “Halcyon Genesis” si chiude questa nuova fatica del nostro quartetto inglese, una chiusura un po’ dal tono epico, con inserti operistici, che però non raggiunge traguardi maggiori rispetto al resto dell’album, ma comunque si mantiene al livello di standard fino a qui ricercato.

L’impressione finale che questa creazione dà è sicuramente quello di aver meriti riguardo la solidità musicale, un songwriting di spessore, e una performance musicale  che pochi confronti ha nel panorama attuale della musica Britannica.
A prescindere dall’originalità del progetto in sè e dal nobile atto caritatevole, gli “InMe” son cresciuti, stanno maturando, e questo lavoro ne è la prova. Forse qualcuno potrà criticare che non è un lavoro tale da rimanere nella storia della musica, che le varie eccellenze alcune volte faticano a correre sullo stesso tracciato, ma a mio modesto parere se prendiamo la generale carriera della band e quello che offre il panorama musicale odierno, questo cd e questo gruppo si meritano una valutazione più che positiva.

  • 8/10

  • InMe - The Pride

  • Tracklist

    1. Reverie Shores
    2. Moonlit Seabed
    3. A Great Man
    4. Silver Womb
    5. Pantheon
    6. Escape To Mysteriopia
    7. Guardian
    8. Beautiful Sky Gardens
    9. Halcyon Genesis
    10. Legacy


  • Lineup

    Dave McPherson – Voce/Chitarra
    Greg Mcpherson – Basso/Background Vocals
    Simon Taylor – Batteria
    Gazz Marlow - Chitarra