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UNISONIC – Unisonic

Da anni si è sempre sperato di vedere un evento del genere; a tratti un bisbiglio, a tratti un eco, comunque da poco meno di un lustro l’idea di rivedere assieme (sulla ‘lunga distanza’) le due figure ex Helloweeniane è diventata sempre meno sfuocata, per arrivare nel 2012 ad essere una tangibile realtà.
Micheal Kiske & Kai Hansen. Kai Hansen & Micheal Kiske. Sembra perfino un sogno utopico o un miraggio nel deserto infinito. La creatura Unisonic, ad ogni modo, ha un retroscena più ‘elaborato’; Kai Hansen è stato l’ultimo a prendere parte all’act, dopo le conferme di Dennis Ward e Kosta Zafiriou per la sezione ritmica e di Mandy Meyer all’altra ascia.

Ma quello che in questa sede conta realmente è la musica: il contenitore Unisonic innesca numerosissime attese: sarà il vero seguito del mitico “Keeper II”? Avranno abbandonato la caratura power/speed per vie più hard’n’heavy? Sarà prolisso come gli ultimi lavori kiskeiani? Una versione più allegra di Pink Cream 69 e Place Vendome? Quante domande. In realtà “Unisonic” sa di Unisonic. Nei dieci brani che lo compongono troviamo ogni cosa sopra citata, sia nelle strutture o nelle linee melodiche o negli arrangiamenti, ma il tutto è ripreso con un’ottica mirata all’esperienza e alla voglia di suonare ancora del sano metal assieme.
Il songwriting rimane accattivante in ogni episodio, sia questo più happy o più epico; a livello tecnico, “Unisonic” gode dell’ottimo lavoro di Dennis Ward in consolle (un nome, una garanzia) che presta la propria maestria ed esperienza per bilanciare le due ‘divinità’ presenti nell’album. Le performance sono a dir il vero eccezionali, dove la parte ritmica si adopera pomposamente per sostenere le combinazioni melodiche delle asce e l’operato di Micheal Kiske, per il quale sembra che il tempo non passi mai.

“Unisonic”, alla stessa stregua del mini-cd “Ignition” di un paio di mesetti fa, si divora facilmente e i continui ascolti sono un delizioso piacere: dai capitoli più diretti come la titletrack in apertura o la successiva “Souls Alive”, si passa a brani più ‘standard’ come “Renegade”, “We Rise” e “Never Change Me”. ”My Sanctuary” stupisce per le linee melodiche, mentre “Star Rider” per l’incedere epico e le note altissime raggiunte dall’ex biondo singer. Applauso particolare lo meritano “I’ve Tried” e “No One Ever Sees Me”, dove c’è la volontà da parte del quintetto di provare nuove soluzioni meno quadrate e dirette.

A scanso di equivoci e per rispetto, ho fatto il vuoto mentale prima di ascoltare “Unisonic”. Non sapere cosa trovarsi di fronte è già di per se uno stimolo che diventa sorpresa. Micheal Kiske stupisce, come sempre, e Kai Hansen denota la capacità evergreen di pilotare una squadra verso il successo. ”Unisonic” è un risveglio mattutino che si spera possa tramutarsi in una giornata prosperosa. L’incipit è di quelli giusti.

  • 8,5/10

  • UNISONIC - Unisonic

  • Tracklist

    1. Unisonic
    2. Souls Alive
    3. Never Change Me
    4. I’ve Tried
    5. Never Too Late
    6. Renegade
    7. My Sanctuary
    8. Star Rider
    9. We Rise
    10. No One Ever Sees Me


  • Lineup

    Michael Kiske: Vocals
    Kai Hansen: Guitars
    Mandy Meyer: Guitars
    Dennis Ward: Bass
    Kosta Zafiriou: Drums