Sardi, giovanissimi e con già un album alle spalle: è così che si presentano ai nostri occhi gli italianissimi Souls Of Diotima. Dopo la loro prima fatica discografica “Maitri” prodotta dalla Casket Copro Records, tornano alla riscossa sotto l’ala protettrice della Revalve Records con un nuovo album: “What Remains Of The Day”.
Le capacità compositive di questi ragazzi sembrano superare ogni aspettativa. I primi lavori dei gruppi giovani, si sa, non raggiungono mai appieno un buon livello; ma questa volta bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare: questi ragazzi ci sanno fare.
Le parti orchestrali si incastrano alla perfezioni con le graffianti e potenti linee musicali creando una forte e indistruttibile base d’appoggio per l’imponente voce di Claudia Barsi che, per tutta la durata dell’album, non smette mai di attirare la nostra attenzione dimostrando una grande capacità tecnica.
Punte di diamante dell’intero lavoro sono il singolo di presentazione “What Remains Of The Day” e “Von Braun”. La prima si presenta come un concentrato di carica e determinazione riuscendo a riassumere in quasi sette minuti la ritmica dell’intero album, mentre la seconda esalta in maniera distinta le singole capacità di ciascun musicista mettendo in risalto ogni strumento.
“Pandora” invece, con la sua melodia iniziale, riporta immediatamente alla mente, forse anche troppo, la famosissima carica di “The Poet And The Pendulum” dei finlandesi Nightwish lasciando così in sospeso il nostro giudizio nei confronti di questa traccia che ci prende un pò alla sprovvista.
Malgrado la giovane età i ragazzi sembrano promettere bene: in otto anni dalla loro formazione hanno sfornato due album di pregevole fattura e ora non resta che augurar loro il meglio e sperare di poterli sentire live.