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CRIMSON RAIN – Mankind is obsolete

Domanda a bruciapelo, giusto per scatenare un po’ di zizzania ma più che altro per fare pensare che non è mai una brutta cosa: ha un senso catalogare e bollare ogni tipo di arte? Posto che fa di sicuro comodo alle etichette per potere attrarre potenziali acquirenti, ma in qualche frangente non sarebbe bello liberarsi di convenzioni limitanti e accettare semplicemente un’opera d’arte come qualcosa di bello? Bene, allora passatemi questa libertà e fatemi dire che Mankind is obsolete dei Crimson Rain è fottutamente BELLO. E se volete etichettare la musica che lo compone diciamo che ci muoviamo in un ambito progressive-post-metal-jazz. Che vuol dire tutto e niente, perché gli svizzeri sono riusciti a comporre un arazzo in cui i singoli componenti sono così tanti che l’unica cosa che si può fare è rimanere estasiati di fronte alla magnificenza finale. Mankind is obsolete è un’opera veramente enorme e senza confini, dolce e complicata, accessibile ma al contempo in grado di esprimersi su molteplici strati di fruzione. Se dico che è la prima volta che sento una band come i Crimson rain vi prego di credermi, perché al di là di velati accenni ai Dream teather le intelaiature sonore che riescono ad imbastire questi quattro ragazzi sono qualcosa di incredibile. La cosa migliore è l’approccio veramente aperto con cui viene maneggiata la materia progressive, che viene declinata a seconda dei brani e delle atmosfere richieste attraverso una marea di influenze, dal metal nelle varie forme (escluso il black!) a qualcosa di avvicinabile al post-hardcore e addirittura una sensibilità pop che rende un brano come “Our gleam of hope” la canzone perfetta da fare ascoltare alla persona dei vostri sogni guardando l’alba. Vi amerà per sempre, credetemi. E se la proposta musicale è tanto mutevole ed esaltante la voce di Florian Siegrist è la proverbiale ciliegina sulla torta in grado di elevare tutto l’album ad un gradino superiore. Ottima pronuncia (a volte addirittura sembra di sentire un’inflessione californiana!) e un timbro dolce e melodico che riesce a dare quel tocco malinconico e sognante ai brani. L’unica cosa che a mio parere stona nell’economia globale del disco sono i rari inserti death che risultano un po’ forzati e rischiano di rovinare un’atmosfera che vive spesso della bellezza di momenti rarefatti e delle aperture che scaldano il cuore. Altro da dire non ce n’è, se non che Mankind is obsolete è un album meraviglioso, poetico e profondo ma al tempo stesso aggressivo ed esaltante, in grado di regalare emozioni uniche a chi vorrà avvicinarcisi senza sentire il bisogno di catalogarlo.

  • 8,5/10

  • CRIMSON RAIN - Mankind is obsolete

  • Tracklist
    1. Intro
    2. Endgame
    3. Vigour of the law
    4. Rise of the indignant
    5. Our gleam of hope
    6. Leap of faith
    7. Heliocentric

  • Lineup
    Florian Siegrist. voce
    Alain Liesch. batteria
    Vito Marrella. basso
    Matthew Lewis. chitarra