BANNED FROM HELL – Nightmare

Good intentions. Ok, ammetto che cominciare la recensione di una demo death metal col titolo di un brano dei Gorilla Biscuits non sia effettivamente una genialata, però i Banned from hell effettivamente hanno delle gran buone intenzioni e la volontà di mettersi in mostra. Purtroppo però le teorie vanno anche messe in pratica, ed è qui che Nightmare, ep autoprodotto d’esordio del sestetto toscano, purtroppo latita un po’, mettendo in evidenza luci ed ombre. Di positivo c’è la ricerca intensa dell’originalità da parte dei Banned from hell, che pur proponendo un death metal abbastanza melodico rifuggono il clichè swedish usando suoni molto duri e ruvidi e imbastardendo la loro proposta con sfrezate black. La voce di Fabio Giacalone è senza dubbio valida e all’altezza, riuscendo a passare agevolmente tra growl cavernoso, screaming sferzante come il vento gelido e qualche passaggio clean. Davvero buona e con una personalità che denota coraggio. Passando ai lati negativi, non ho apprezzato per niente una presenza così massiccia ed intrusiva delle tastiere, che spesso si perdono in arzigogoli ai limiti del power più barocco togliendo potenza e cattiveria alla resa complessiva dei brani. Tutto questo purtroppo mette in maggiore luce un songwriting ancora abbastanza scolastico e prevedibile, che lascia vedere buone potenzialità ma che raramente durante l’intera durata di Nightmare lascia a bocca aperta per lo stupore. A tratti sembra che il gruppo si ponga dei limiti per chissà quale motivo, ad esempio in “Killing in cold blood” che sembra prenda la direzione di un buon brano brutal downtempo ricco di groove ma poi si perde per strada. La titletrack invece è decisamente buona, forse il riffing non è troppo esaltante ma quella anima prog che si insinua tra le note è sicuramente intrigante. Diciamolo chiaramente e senza cattiveria, i Banned from hell allo stato attuale non sono pronti per un grande pubblico, ma ci sono buone basi su cui lavorare che possono dare ottimi frutti in futuro.