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Fratricide

Il death floridiano non morirà mai. Il death metal sarà pure lanciato in sperimentazioni e commistioni fraudolente, si sarà fatto prendere la mano coi tecnicismi e avrà anche partorito lavori che spingono la brutalità ai limiti del concepibile e del rumorismo puro, però rimangono ancora molti gruppi legati a una dimensione più terrena del genere, quella uscita dal sud degli States 20 anni e oltre orsono. I Mass Obliteration appartengono a questa schiera e approdano con Fratricide al secondo demo, registrato con uno dei producer più rinomati del metal estremo italiano, Stefano Morabito, già al lavoro con pezzi da novanta quali Hour Of Penance, Vomit The Soul e Fleshgod Apocalypse. Va da sé allora che il dischetto che abbiamo tra le mani suoni professionale e con la necessaria botta di chitarre, si sente che è un demo e non un disco pronto alla pubblicazione, manca un minimo di rifinitura, ma il risultato è più che buono per supportare la carica del quartetto (allora, oggi sono rimasti in due).
I ragazzi vanno dritto per dritto e non usano tante mediazioni, partono a testa bassa e incornano tutto quello che hanno di fronte, per lasciar sviluppare trame più avvolgenti una volta che il primo assalto è stato completato. L’utilizzo dei tempi grind è preponderante per la maggior parte della release e si accompagna alla compattezza di fondo che, al momento, costituisce l’arma migliore della band. Le chitarre suonano massicce più che variegate, non sono i dettagli a fare la differenza quanto l’impenetrabilità del riffing, che non si stempera nemmeno quando si tira leggermente il fiato in termini di velocità. La ricerca di quei soffocanti slow-tempo che hanno generato la leggenda di un combo come i Morbid Angel sono un altro dettaglio apprezzabile del demo, il death necessita di un mood inquietante e non può limitarsi a essere un delirio spaccaossa, e questo i Mass Obliteration l’hanno capito e si applicano volonterosamente in questo senso.
Decisamente non male, con un livello di brutalità e gutturalità rabbrividente, il growl di Andrea, messo molto in primo piano dal mixaggio e probabilmente l’elemento di spicco rispetto agli altri strumenti; anzi, in alcuni istanti si ode quel doppio in gola che i Carcass portarono in auge ai tempi di Symphony Of Sickness e Necroticism, una componente che aggiunge ulteriore marciume a quanto di malsano già prodotto. Alcune melodie chitarristiche sanno più di Svezia, c’è in esse un non so che di Unleashed, ma in generale l’ago della bilancia pende verso gli U.S.A., con alcune piccole inflessioni groovy che rappresentano lo spartiacque tra il death vecchio stampo e quello del nuovo millennio.
Demo di valore, che spero spalanchi al gruppo le porte di una label come la Neurotic o la Unique Leader, specializzate in questi suoni e totalmente dedicate ad esso. I ragazzi se lo meritano.

  • 7,5/10

  • Fratricide -

  • Tracklist

    1.A Storm Is Coming
    2.The Cage
    3.Calling Of The King
    4.Fair Demon (F.D.O.T.D.D.)
    5.3407 – Picture Of An August Night


  • Lineup

    Andrea Archita: Vocals
    Mauro Paietta: Guitars, Bass, Keyboards and Sequencer
    Stephan Doureau: Bass
    Damien Duchateau: Drums