Sono commosso…davvero. Non è eccessivo romanticismo, ma sono commosso davvero da questo disco. E’ uno di quei rari esempi (e per di più stiamo parlando di una band che non ha ancora una label dietro) di dischi in cui si trova dentro tutto.
Il quartetto italiano ci regala un ep (cinque canzoni più un’intro) che non solo si lascia ascoltare, ma che da una lezione di songwriting e di performance a molta gente ben più affermata. Gli Omega Flare riescono a mettere su traccia un heavy metal cadenzato e tagliente, unito da certe aperture melodiche che strizzano l’occhio all’hard rock con reminescenze (poche a dir il vero) death melodico di chiara classe svedese; ma sopra a tutto, ci sono gli innesti prog che oltre a dare un tiro mostruoso alle songs (anche a quelle più lente), riescono a far apparire il lavoro fresco ed ammaliante ad ogni ascolto
Come sottolineavo prima, la performance è davvero sentita e studiata, i suoni sono ottimi per un ep autoprodotto, mentre il mixing è forse l’unica piccola (e aggiungerei innocua) pecca, risultando in certi tratti leggermente caotico. In termini di produzione la band ci sa davvero fare e a un primo ascolto non sembrerebbe che i nostri siano alla prima opera.
Se “Signal Acquired” è un’ intro caotica e oscura, “Endorphine Abuse” è una song diretta e tagliente, con strofe dirette e un coro maestoso e cadenzato. Eccezionale anche “Wreath Of Lust”, più potente e veloce, mentre “Grey” stupisce per lo studio e il lavoro sulle melodie vocali (struggente). ”Artificial Antihuman” spiazza per le strutture tutt’altro che semplici e la conclusiva “Deviant Addiction” riassume gli argomenti chiave di questo magico “A Clock Warp Machinery”.
Gli Omega Flare sono un esempio per tutti gli italiani che suonano metal! Ascoltateli perché di questi quattro ragazzi sicuramente sentiremo parlare e non solo nel nostro ambito nazionale (anzi, forse sarà più all’estero che in Italia). Notevoli, creativi ed energici…in un’unica parola: ECCEZIONALI!