Noi di Heavyworlds.com abbiamo avuto il piacere di scambiare due chiacchiere con Jennie-Ann Smith degli Avatarium. Questo il risultato del nostro incontro. Enjoy!
-Ciao Jennie-Ann, benvenuta su Heavyworlds.com. Come vanno le cose negli Avatarium a pochi giorni dall’uscita del nuovo album?
Siamo molto eccitati riguardo al rilascio del disco. Le prime recensioni stanno arrivando e onestamente siamo felicissimi del riscontro che sta avendo il nostro album. Non potremmo essere più felici!
–Parlando di ‘Hurricanes And Halos’, potresti descrivere l’evoluzione musicale degli Avatarium?
Quello che si ascolta nel nuovo album è il risultato di un intenso processo. Tutti noi, Lars Sköld alla batteria, Mats Rydström al basso, Rickard Nilsson all’organo, Marcus Jidell alla chitarra ed io, siamo stati tutti equamente coinvolti nel processo di arrangiamento dell’album e siamo anche stati molto fortunati ad avere Leif Edling come compositore ed io mi sento molto fortunata ad essere in questa situazione con tutte queste persone talentuose. Registrare quest’album è stato per lo più un lavoro di gruppo, puoi sentirlo anchenel disco, ma è una situazione molto più bilanciata, credo.
-Il processo di scrittura, che un tempo era seguito esclusivamente da Leif Edling, ora vede coinvolti anche te e Marcus. Come siete riusciti a trovare il giusto equilibro tra questi tre stili diversi?
Posso parlare solo per me stessa. Scrivo musica da un po’ di tempo e per me è naturale essere maggiormente coinvolta. Sono quel tipo di persona che ha voglia di crescita e sviluppo e sarebbe impossibile, per me, fare lo stesso album all’infinito. Quindi essere una grande parte della produzione è stato importante. Abbiamo una traccia su un Ep che abbiamo rilasciato precedentemente ed altre due canzoni in ‘Hurricanes And Halos’ e non sono le prime in cui siamo stati coinvolti, quindi volevamo che accadesse. E’ il nostro terzo album ed abbiamo rilasciato anche due Ep e quando riesci a lavorare con determinati compositori…Credo di aver imparato davvero molto lavorando con lui e ovviamente è una fonte d’ispirazione. E essendo io stessa compositrice, mischio un certo numero di influenze come ispirazione quando scrivo.
-La prima impressione è che gli Avatarium hanno deciso di diventare più sperimentali. Come si è svolto il processo di registrazione?
Ci siamo incontrati tutti in studio qui a Stoccolma, ci siamo seduti ed abbiamo cominciato a suonare canzoni tra noi, per poi registrare le demo davvero velocemente. In due giorni avevamo queste demo Rock registrate e successivamente io, Mats, Lars e Marcus siamo andati in sala prove ed abbiamo cominciato a lavorare sugli arrangiamenti, a cercare il sound perfetto ed a lavorare sui testi. Dopodiché siamo ritornati in studio e quello che ascolti nell’album è stato registrato live, dalla batteria alla mia voce e penso che questo abbia dato una grande energia all’album, che credo si possa sentire.
-Si, è vero. Ho ascoltato l’album, è davvero bello!
Grazie!
-La tua voce sembra essere più forte e rude rispetto a ‘The Girl With The Raven Mask’. E’ stata una scelta dettata dai testi o una conseguenza naturale del songwriting?
Ad essere onesta credo sia un effetto naturale dell’aver fatto un passo indietro ed aver ascoltato me stessa, cercando di stare molto attenta a non assecondare le aspettative di altre persone su chi dovrei essere. Voglio cantare come me stessa e voglio interpretare i brani così come io li vedo. Mi rende felice ascoltare le canzoni, perché credo sia il miglior risultato che io abbia raggiunto fino ad ora, sia dal punto di vista tecnico che, soprattutto, da quello emotivo. Sento di essere più sicura adesso.
-Le chitarre di Marcus sono concentrate più sulle melodie e sul sound che sul virtuosismo. Conoscendo le sue infinite capacità, è stato difficile per lui scrivere e suonare le parti in ‘Hurricanes And Halos’?
Lui è un grande chitarrista, fa tutto con disinvoltura quando si tratta della sua chitarra, della parte tecnica. Credo che siamo molto simili sotto quel punto di vista, so che prova un sacco di cose ed è davvero meticoloso quando si parla di sound, ma lui è il produttore di questo album e ciò crea tre strade differenti; essere il compositore, il chitarrista ed il produttore dell’intero disco è davvero impegnativo. Ma credo che abbia fatto un ottimo lavoro e la sua forza sta anche nell’avere intorno a sé ottimi musicisti, che gli hanno permesso di poter dare fiducia e confidenza. Ma penso che questa sia la forza di Marcus in generale. Sento che si fida di me e mi ha dato totale libertà nella creazione, è ciò che fa con tutti noi. Sa quando una cosa è buona e quando bisogna spingere di più ed abbiamo stabilito un buon modo per lavorare insieme negli Avatarium.
-E’ un buon punto di riferimento per la band…
Ha questa mentalità super creativa ed ha stabilità ed energia, perché ci vuole molta energia per gestire tutti fino alla scadenza. E’ un compito impegnativo. [ride]
-Parlando del nuovo album, puoi spiegarci come avete proceduto a creare un sound che è allo stesso tempo dinamico e d’impatto, senza perdere l’inconfondibile oscurità?
Tutto si riconduce alle canzoni. Puoi avere il miglior sound del mondo ma se le canzoni non ci sono, diventa difficile. E stesso discorso vale se hai i migliori musicisti, ma non le canzoni. Così come allo stesso modo puoi avere ottime canzoni, ma nessun interprete. E in questo caso siamo stati fortunati ad avere ottimo materiale ed un’ottima partnership, è il fondamento che c’ha dato un’ottima visione. Veniamo da una tradizione…Abbiamo sviluppato il nostro sound, ma abbiamo ancora i nostri piedi nel doom e la nostra versione di doom è molto nordica e malinconica. Credo che il modo in cui interpretiamo il doom abbia le sue radici anche nella musica Folk svedese, ci sono un sacco di riferimenti, che sono spesso malinconici.
-’Hurricanes And Halos’ dà il benvenuto a Mats Rydström e Rikard Nilsson nella band. Com’è stato registrare con loro e cosa hanno portato al nuovo album?
Sono entrambi ottimi musicisti. Mats Rydström, il nostro bassista, è straordinario, spero gli piacerà essere paragonato a John Paul Jones [Ride], perché ci sono delle similarità. Ha una lunga formazione musicale alle spalle e oltre ad essere molto aperto e una persona con una grande musicalità, è uno spirito gentile. E’ fantastico lavorare con lui e mi piace averlo intorno e suonare, sia in studio che dal vivo, assieme a lui. E penso abbia portato un tocco energetico agli Avatarium. Rikard Nilsson è un nostro vecchio amico, quando ci serviva un nuovo suonatore di organo, lui è stato il primo al quale abbiamo pensato, ma ovviamente è davvero molto impegnato e sempre ‘prenotato’ [ride] e quando ha detto si, ho pensato ‘O mio dio, sarà grandioso!’. Sapevo sarebbe stato fantastico, ma quando ho ascoltato la prima cosa che aveva fatto, la parte solista in ‘Into The Fire- Into The Storm’, ero estasiata [ride]. Credo sia una cosa fantastica, i ragazzi sono meravigliosi e ci ispiriamo e spingiamo a vicenda, in un ottimo modo, e penso sia una cosa molto importante all’interno di una band, non c’è alcun punto debole. Rikard è fantastico ed è uno dei migliori suonatori di organo di tutto la Svezia.
-Le canzoni sono molto diverse tra loro. Ad esempio ’Road To Jerusalem’ è folk, ‘Medusa Child’ è più d’impatto, ‘When Breath Turn To Air’ ha un sound lento e blues, mentre le altre sono più dirette…Come imposterete uno show dal vivo con una così grande varietà di scelte musicali?
Abbiamo due album precedenti che sono hippie e ancor prima di fare questo disco, volevamo creare qualcosa che completasse i nostri live set. E nella struttura dell’album ci sono un paio di brani up-tempo e canzoni più dirette e penso che abbiamo raggiunto il nostro obiettivo. Le canzoni up-tempo porteranno sicuramente più energia ai nostri live set e sono molto felice di questo. Credo che avremo un live set molto potente.
-Come supporterete il vostro nuovo album in giro per il mondo?
Spero che le persone che lo ascolteranno supporteranno gli Avatarium [Ride]. Venite a vederci! Abbiamo in programma un tour per questo autunno, a partire da Settembre, le date non sono ancora state annunciate, ma non vedo l’ora di andare in tour con questo nuovo album, perché so che sarà grandioso. Vogliamo fare quanti più tour possibili e suonare il più possibile. Non siamo mai stati in Italia, quindi spero riusciremo a venire.
-Una domanda riguarda, ovviamente, Leif Edling. Non voglio chiederti nulla riguardo la sua dipartita con gli Avatarium…Ma com’è stato lavorare con uno dei più grandi chitarristi doom e compositori?
Beh non è una vera e propria dipartita. Mantiene ancora il suo ruolo di compositore e non ha mai suonato dal vivo con noi, ha suonato in qualche brano di ‘Girl With The Raven Mask’ , quindi credo sia un processo naturale dovuto alle sue condizioni di salute e così via. Oltre ad essere un grande compositore, è una forza della natura ed è davvero una grande ispirazione lavorare al fianco di una persona così. Fortunatamente non abbiamo avuto bisogno di rifare tutto daccapo. Siamo capaci di esplorare le nostre possibilità come band. Marcus lavora a stretto contatto con Leif ed io ho frequenti contatti con lui. E’ un’ottima situazione.
-Mi piacerebbe farti una domanda personale, se sei d’accordo…Tu e Marcus siete sposati. Com’è essere in una band con tuo marito?
Credo sia grandioso. Sono fortunata a poter lavorare con uno dei migliori chitarristi svedesi, ci siamo conosciuti attraverso la musica ancor prima che la nostra relazioni si trasformasse in qualcosa di più. Credo questa sia una delle ragioni per le quali quando lavoriamo assieme negli Avatarium, accade tutto in modo naturale. Non è stato un cambio difficile per noi. Oltre alla gioia di essere nell’ambiente musicale con Marcus e le sue abilità, ti senti al sicuro a lavorare con qualcuno come lui, è così divertente [ride] e ci sono sempre un sacco di risate. Mi sento davvero fortunata.
-Parlando dei primi tempi, cosa ti sei detta quando gli Avatarium ti hanno chiesto di entrare nella band?
Non c’era nessuna band all’inizio e nessuno mi aveva chiesto nulla, perché come ho già detto, non c’era alcuna band. Marcus mi ha chiesto se volessi andare in studio e registrare qualche demo, perché Leif aveva scritto un paio di pezzo, ed ho accettato, ma non c’era nessun gruppo, nessun nome, nessuna etichetta, nulla, soltanto un paio di canzoni, che originariamente erano state scritte per Mikael Akerfeldt degli Opeth, ma lui era molto impegnato, con gli Opeth, ovviamente. Quando abbiamo ascoltato la mia voce sulle tracce, abbiamo tutti pensato fosse qualcosa di speciale, di unico, dopodiché la band era stata formata. Abbiamo cominciato a ricevere offerte da diverse compagnie, finché non è arrivata la Nuclear Blast ed è stata una collaborazione molto fortunata. Sono felice di essere stata lì sin dall’inizio, perché questo mi ha dato l’opportunità di partecipare e scoprire quale contributo posso dare. Non sono solo una cantante, ma anche una musicista, quindi per me tutto il contesto musicale è super importante.
-Ultima domanda. Nel mondo musicale il ‘biglietto da visita’ di una band è la voce…Considerando che sei una delle voci femminili più riconosciute sulla scena, come mantieni ed evolvi le tue abilità, sia nelle performance che nell’interpretazione?
Ho capito molto presto che avevo un talento musicale, ma credo che la cosa più importante per me sia la parte emozionale. La musica mi ha permesso di mostrare appieno le mie emozioni. Penso di essere cresciuta con la convinzione che ci fosse una mancanza di espressioni e comprensione attorno a me, quindi la musica è stata molto importante per me. Questa è sempre stata la cosa più importante per me e sono stata fortunata ad avere uno strumento che mi ha permesso di fare ciò che faccio.
-Ok Jennie-Ann, abbiamo finito. Grazie mille per la tua pazienza. Sentiti libera di aggiungere quello che vuoi.
Grazie mille! Come ho detto, non abbiamo ancora avuto modo di suonare in Italia ed io provo un grande amore verso l’Italia, per il cibo italiano e per gli italiani in generale [ride], quindi spero davvero di visitarla al più presto.