L’intervista
con Alex è stata un’odissea…tra cambi repentini di date e orari,
dimenticanze e altrettante riorganizzazioni, finalmente ho potuto
scambiare quattro chiacchere con il tastierista/orchestratore di una
delle realtà italiane più alla ribalta del mondo metal, ovvero i
Rhapsody Of Fire…l’occasione è stata l’uscita di “From Chaos To
Eternity”, il nuovo album che chiude la mitica saga e che lascia aperte
un’infinità di porte. Disponibile e discreto, Alex riesce ad
intervallare l’intervista con la chiaccherata, quasi stesse parlando con
un conoscente…a voi, Alex Staropoli!
Ciao Alex, benvenuto su Heavyworlds.com! Come va?
Ciao a tutti e grazie per questa intervista! Tutto bene, siamo arrivati
all’ultimo capitolo della saga che racchiude brani diversi tra di loro
in termini di profondità e passionalità…sono molto felice per come è
uscito “From Chaos To Eternity”!
Hai introdotto il titolo del vostro nuovo disco…ti va di parlarcene?
Certamente!! Beh sostanzialmente è l’esatto proseguo, oltre che della
storia, anche di quanto detto su “The Frozen Tears Of Angels”…a livello
organizzativo e pratico tutto ha avuto più o meno lo stesso prosecuo di
avvenimenti, che rispecchiano il nostro modo di lavorare di questi
ultimi tempi! Luca ed io abbiamo preparato le track basi, in cui lui si
concentra maggiormente sulle chitarre mentre io penso alle
orchestrazioni, e poi abbiamo adattato la storia alle varie tracce…poi
con Fabio abbiamo lavorato alle linee vocali e con gli altri abbiamo
arrangiato il materiale. Abbiamo registrato la batteria in Germania
mentre tutto il resto è made in Italy, ovvero negli studi che ho
costruito a casa mia; con Tom abbiamo lavorato interscambiandoci idee
via internet e poi abbiamo dato tutto a Sacha (Paeth) per fare il mix e
il mastering…il vantaggio è stato poter registrare e produrre quasi
tutto in casa, avendo come sempre le idee chiare e il non avere l’incubo
del ‘perdere tempo’ che si ha in studio, ma riuscendo a prendere tutto
il necessario per far maturare le idee.
Quali differenze ci sono tra “The Frozen Tears Of Angels” e “From Chaos To Eternity”?
Beh, come penso tu abbia capito il nostro sound si è maggiormente
‘guitar-oriented’ rispetto al passato…un processo iniziato appunto con
“Frozen…” e che in “Chaos…” ha trovato ancora maggior sfogo e libertà.
Abbiamo anche maturato un sound nuovo, più impattante e che desse
maggior idea della forza dei Rhapsody Of Fire! C’è anche la presenza di
una song molto lunga sul nostro nuovo disco, quasi venti minuti, che ha
rappresentato una sfida incredibile per noi e che dimostra anche la
nostra passione per le colonne sonore cinematografiche…inoltre, “Chaos…”
da il benvenuto nella band a Tom Hess che ha dato modo di orientare il
sound della band verso le chitarre, essendo sia Luca che lui dediti in
parti ritmiche e soliste…eravamo amici da tempo e al momento di
scegliere c’è sembrata la scelta migliore, cosa di cui siamo sempre più
certi.
In primavera avete ultimato il tour in supporto a “The Frozen Tears Of Angels”…com’è stata la reazione delle varie audience?
Diciamo che dopo tanti anni la prima reazione di meraviglia è arrivata
da noi stessi (RIDE)…Abbiamo fatto un tour incredibile, toccando posti
come Russia, Cina, Turchia. Certamente le parti con maggiore accoglienza
sono state Sud America e ovviamente Europa. Forse dopo molto tempo
c’era curiosità di vedere in quali condizioni destavano i Rhapsody Of
Fire (RIDE)…comunque il responso migliore, dopo l’Italia, è arrivato in
Francia dove il pubblico è stato semplicemente grandioso!

E per il futuro…qualche tour è già stato programmato?
Diciamo che c’è già pianificato parecchio…partiremo con qualche
festival, dove avremo solo un’oretta di show e nel quale proporremo
soltanto materiale vecchio, niente da “Chaos…”! Poi, in autunno e
inverno partiremo con il tour vero e proprio, che comprenderà materiale
dall’ultimo disco; oltre all’Europa toccheremo anche Sud America e Stati
Uniti e si sta facendo largo l’idea di pianificare qualcosa anche in
Australia…
E con Fabio come farete, visto che è anche l’attuale sostituto di Khan nei Kamelot?
Fabio, non so come, ma sta riuscendo ad incastrare le cose! Quando non è
occupato con i Rhapsody Of Fire riesce a dedicare tempo ai
Kamelot…abbiamo pianificato tutte le cose in modo da riuscire a
preparare il disco nuovo per tempo e lasciarlo libero per il tour con
Thom Youngblood e soci. Per il futuro, sarà con noi in estate per i
festival, poi si unirà ai Kamelot in settembre per un’altra trance del
tour e infine tornerà con noi per il grosso del tour di “Chaos..”…ti
anticipo anche che stiamo pensando a un nuovo live album, per cui Fabio
sarà presissimo al massimo (RIDE).
Anche in “From Chaos To Eternity” è presente sir Cristopher Lee in veste di narratore ospite…com’è andata con lui questa volta?
Mah…guarda potrei raccontarti favole e un sacco di balle, prendendo lo
spunto dalla tua domanda! Ma vedi, in realtà le cose non sono andate
come credi…tutte le nostre uscite, come del resto la storia dei nostri
dischi, sono pianificate molto tempo prima; per cui posso dirti di aver
incontrato sir Cristopher Lee solo in una occasione, ovvero quando
abbiamo registrato tutto il materiale ‘suo’ che abbiamo inserito nei
nostri dischi. Ovviamente non sapevamo all’epoca come avrebbero suonato
le nostre future release, per cui, specie per questo ultimo disco, ci
siamo impegnati a creare la musica sulla base della sua recitazione…e
comunque, al di là di tutto, per me rimane uno dei picchi di “Chaos…”.
Il motivo che ci spinse a scegliere lui? Beh, è entrato in auge grazie
ai film che ha interpretato ad inizio decennio e l’idea di un suo
narrato che allacciava i fatti ci ha fatto impazzire…inizialmente lui
pensava che lo avremmo fatto cantare, e a narrazioni finite notammo un
suo stato di delusione; ecco perché scegliemmo di farlo duettare con
Fabio sul brano “The Magic Of The Wizard’s Dream”, come a concedergli
l’onore di cantare sul nostro disco…anche se l’onore vero e proprio è
stato il contrario (RIDE)!
Siete tornati da poco sotto la Nuclear Blast, che rappresenta la
major del metal…finalmente siete riusciti a ‘sganciarvi’ dall’etichetta
Magic Circle e quindi dai Manowar?
Non abbiamo mai avuto problemi con i Manowar stessi, che anzi sono dei
tipi in gamba, ma con l’intero loro management…non voglio tornare a
parlarne comunque, tutto è stato risolto e noi abbiamo potuto
accellerare dei tempi che sembravano stantii a ripartire. La Nuclear
Blast è incredibile…se il nostro entusiasmo era alle stelle, quando
abbiamo presentato i primi estratti di “Frozen…” la reazione è stata
altrettanto positiva. Sono un team perfetto, che lavora per permetterti
di lavorare al meglio e detto sinceramente meglio di così non so dove
potremmo andare a parare…
”From Chaos To Eternity” pone fine alla vostra saga…e adesso che direzione prenderete?
Per ora non si sa nulla, nemmeno tra di noi…preferiamo non parlarne,
forse perché non sappiamo nemmeno noi cosa ideare. Pensiamo a prepararci
bene per il tour…e poi questo alone di suspence è motivo di attenzione
attorno alla band (RIDE)!
Quanto sono cambiati i Rhapsody Of Fire da “Legendary Tales” ad oggi?
Siamo invecchiati (RIDE)! Beh, i Rhapsody Of Fire hanno avuto modo da
subito di essere sotto i riflettori internazionali…è bastato spedire un
demo e ci siamo trovati con un contratto con la Limb che ha permesso a
“Legendary Tales” di raggiungere vette che nemmeno prospettavamo in
dieci anni…forse, dalla nostra avevamo le idee chiare sin dall’inizio e
non siamo scesi a compromessi. Quando Sacha (Paeth), nostro produttore
all’epoca, ci disse come voleva che suonasse il nostro disco entrammo in
collisione al punto da avvisare la casa discografica che non avremmo
proseguito le registrazioni…loro mediarono e alla fine Sacha cedette, e i
risultati ci premiarono. Da allora abbiamo scelto di essere noi stessi i
produttori, Luca ed io, in modo da aver sempre ben focalizzato cosa
ottenere dai Rhapsody Of Fire. Per cui, abbiamo imparato tante lezioni
da tante persone e se siamo qui oggi, con un disco in uscita, vuol dire
che abbiamo fatto centro!
Ultima domanda…cosa ascolta Alex Staropoli e se questo influisce sul suo modo di scrivere canzoni?
Temo di doverti deludere, conosco poco o niente della scena metal
nazionale e internazionale, forse perché sono sempre impegnato con i
brani dei Rhapsody Of Fire…a livello italiano conosco solo le altre band
di Fabio e i Lacuna Coil, mentre per la scena mondiale posso solo
risponderti che l’ultima cosa che ho ascoltato è l’ultimo degli Alter
Bridge (uscito quasi un anno fa!), che dovrebbe sostare ancora nella mia
macchina, da qualche parte (RIDE)…ascolto i vecchi dischi degli
Stratovarius o di Malmsteen quando ho tempo, poca musica classica ma in
compenso molta musica da film…e forse le uscite dei Rhapsody Of Fire
hanno risentito di questo (RIDE)!
Ok Alex, siamo in chiusura…grazie del tuo tempo prezioso! Vuoi aggiungere altro?
Si: muoio dalla voglia di tornare a suonare dal vivo (RIDE)!