Noi di Heavyworlds.com abbiamo avuto il piacere di intervistare Steve Brown dei Tokyo Motor Fist. Questo il risultato della nostra chiacchierata. Enjoy!
-Ciao Steve. Grazie mille per il tuo tempo prezioso e benvenuto su Heavyworlds.com!! Prima di tutto, come vanno le cose?
Tutto procede alla grande. Sto vivendo il sogno Rock’N’Roll giorno per giorno. La mia famiglia è meravigliosa. Non mi lamento di nulla.
-Cominciamo parlando del debutto dei Tokyo Motor Fist…Ti dispiacerebbe introdurlo ai fans italiani?
I Tokyo Motor Fist sono i nuovi re del Melodic Hard Rock. L’album dell’anno!!!
-La domanda principale è ovvia: Steve Brown, Ted Poley, Chuck Burgi e Greg Smith sono icone e veterani della scena Rock…Cos’hanno in comune e com’è stato suonare tutti insieme?
Siamo cresciuti tutti insieme qui nell’East Coast durante la scena Rock anni ‘80. Chuck, Ted ed io veniamo tutti dal Nord del New Jersey e Greg viene da Long Island. Condividiamo un forte legame, una fratellanza, gli stessi atteggiamenti e lo stesso senso dell’humor. Ci siamo divertiti moltissimo a fare l’album.
-La prima impressione è che ‘Tokyo Motor Fist’ suoni davvero come un disco anni ‘80…E’ stato difficile creare un sound vintage e moderno allo stesso tempo?
No. Come produttore, sapevo cosa ci si aspettava da noi da un punto di vista sonoro. Ho cercato di combinare insieme tutti gli elementi per creare un album killer!
-Un altro elemento notevole è l’unione tra la rudezza delle chitarre e le ampie melodie. Come hai lavorato per trovare questo perfetto equilibrio?
Ottima osservazione. Si, sono sempre stato un fan delle grandi chitarre e delle melodie. Di nuovo, questo è lo stile per il quale sono conosciuto e ciò che i fans amano a riguardo.
-Da buon album Hard Rock qual è, ‘Tokyo Motor Fist’ contiene un paio di canzoni lente (‘Love’ e ‘Don’t Let Me Go’) che restano in testa sin dal primo ascolto..Credi che le ballads siano importanti nella struttura di un album Rock?
Rappresentano una grande parte. Nessun album Melodic Rock è completo senza averne almeno due. Questi due brani sono davvero speciali. E Ted è fantastico.
-Canzoni come ‘Pickin’ Up The Pieces’, ‘Love Me Insane’ o ‘You’re My Revolution’ rimandano un po’ al tuo progetto principale…qual è stata la sfida nello scrivere brani che non sono né nello stile dei Trixter né in quello di Ted Poley?
Di nuovo, è lo stile del songwriting che riesco a fare meglio. Pezzi rocker con grandi melodie. Sicuramente si avverte l’influenza Trixter/Danger Danger, ma hanno un elemento che è prettamente Tokyo Motor Fist!!!
-Considerando che la tua agenda è sempre piena, credi sarà possibile vedere i Tokyo Motor Fist in tour in futuro?
Speriamo di fare qualche festival prima. Sarà sicuramente uno show grandioso. Suoneremo brani dei Tokyo Motor Fist, ma anche pezzi di Trixter, D2, Rainbow…tutte le band con cui abbiamo suonato. I fans lo ameranno.
-Sei cresciuto, come artista, negli anni ‘80, dove la scena musicale era molto diversa…Vuoi dirci quali sono stati i sentimenti e le esperienze che ti hanno aiutato a transitare nei decenni successivi?
Ho sempre voluto crescere come artista. Non ho mai avuto paura di provare cose nuove. Questa è la chiave: imparare sempre e lavorare per essere migliore.
-Ultima domanda, riguardante i Trixter…Lo scorso anno avete suonato in Italia per la prima volta, al Frontiers Festival. Come vi è sembrato il pubblico italiano? Vi siete divertiti?
Ci siamo divertiti moltissimo a Milano. I fans erano così felici di vederli live ed i Trixter sono stati grandiosi.
Ok Steve, abbiamo finito. Grazie mille per le tue risposte. Sentiti libero di aggiungere ciò che vuoi.
Grazie a tutti per il supporto infinito. Godetevi ‘Tokyo Motor Fist’, è un’esperienza di ascolto meravigliosa.
Saluti!!!