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[Live Report] Negura Bunget @ Closer Live (Roma)

Dopo un lunghissimo tour in tutta Europa, i Negură Bunget arrivano finalmente anche a Roma per la niente di meno che quinta data italiana del Tău world tour, per la promozione dell’ultimo lavoro in studio.

La serata comincia con un intoppo: delle tre band che dovevano suonare insieme ai Negură ne rimane solamente una per cause di forza maggiore, dunque il programma del concerto è ritardato di circa un’ora. Verso le 22:30 si spengono le luci nella sala live e cominciano a suonare i Sudden Death, un gruppo italiano dal suono estremamente energico e brutale. Di solito il metal estremo nei live perde in qualità di suono, ma questa volta tutto risulta notevole, con gli strumenti ben equilibrati e la voce perfettamente integrata; aiuta anche il fatto che il volume non è, come spesso accade, fuori controllo, al limite della soglia del dolore, ma ad un livello godibile anche senza tappi. La band si diverte sul palco sotto ritmi serrati e growl brutali riscaldando per bene la sala piena ancora solo per metà.

Verso le 23:30 dopo una rapida sistemazione degli strumenti, tra cui salta subito all’occhio un bucium lungo un paio di metri e una “toacă” sistemata di lato, salgono sul palco i Negură Bunget. L’atmosfera da subito si gela e si incupisce partendo con “Ceasuri Rele“. Nonostante il palco non permettesse troppi sfarzi ed effetti visivi, la sola presenza scenica della band, con outfit semplici con motivi tradizionali romeni ma di colori spenti e scuri, e il suono elaborato bastano per creare l’atmosfera desiderata.

Nel repertorio della serata, dieci brani in tutto, la band ha alternato vecchi brani come “Cunoașterea tăcută“, “Dacia Hiperboreană“, a canzoni del nuovo album come “Schimnicește“,”Nămetenie” e “La hotaru cu cinci culmi“, tutte interpretate con maestria dal frontman e chitarrista Tibor Kati. Tra queste inoltre sono state disseminate delle perle con una resa live che non mi sarei mai aspettato: la salterellante “Împodobeala timpului“, la cui esecuzione live risulta ottima anche in assenza della voce femminile di Alexandrina Hristov e dove il bassista Ovidiu Corodan posa il basso per occuparsi della “toaca”, “Țara de dincolo de Negură” aperta dal richiamo del bucium suonato dal batterista Negru, e “Norilor“, un vero capolavoro atmosferico di basso e percussioni, con il chitarrista OQ che va a suonare un grande timpano e Tibor a battere la “toaca” con così tanta foga che riesce a spezzare un martelletto di legno.

Scelgono di chiudere il concerto dopo più di un’ora di buona musica con l’immancabile “Hora Soarelui“. Un’assenza sentita è stata quella di Petrică Ionuțescu, generalmente ai fiati, stavolta però preregistrati. Palco piccolo e formazione incompleta ma è stato un concerto comunque spettacolare.

Setlist Negură Bunget:

Ceasuri Rele
Cunoașterea Tăcută
Schimnicește
Dacia Hiperboreană
Nămetenie
Țara de dincolo de Negură
Împodobeala Timpului
Norilor
La Hotarul cu cinci Culmi
Hora Soarelui