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Wacken Open Air 2019 – Prereport

Con questa edizione, il festival Metal più pregiato e famoso al mondo entra nel suo terzo decennio di vita. L’attesa per la trentesima edizione è sempre più breve, e ad un paio di mesi dalla partenza, l’entusiasmo è alle stelle.
Il sold out è sicuramente l’obiettivo principale degli organizzatori del W:O:A, e quest’anno è stato raggiunto nel giro di pochi mesi, molto più rapidamente rispetto alla scorsa edizione.

Il termine che meglio potrebbe definire l’essenza del Wacken è “variegato”, sia dal punto di vista del bill (ormai quasi completo), sia dal punto di vista delle attività, sia dall’affluenza del pubblico. E siamo sicuri che quest’anno ne avremo una degna prova.

Partiamo dagli headliner e dai nomi principali, ai quali show ci aspettiamo un’affluenza quasi totale: Powerwolf, Sabaton e Slayer.
Della presenza e della posizione così alta nella line up dei Powerwolf potevamo aspettarcelo, visto che l’anno scorso, girando per l’area del festival, non si sentiva suonare altro.
Anche i Sabaton erano abbastanza quotati ad un ruolo da headliner per questa edizione. Era da un po’ che non facevano tappa alla Holy Land of Metal, e tornarci presentando il nuovo disco in uscita e proponendo uno show speciale per il ventennale di attività della band è sicuramente la scelta più azzeccata.
Per gli Slayer si tratterà invece di uno spettacolo strappalacrime. Come probabilmente ben sapete, la band è ormai arrivata ai titoli di coda, e rivedere al metal festival più importante del mondo uno dei gruppi padri del Thrash Metal per un’ultima volta, sarà sicuramente un momento molto toccante per tutti, a prescindere dai gusti personali.

Tra i nomi principali troviamo i Demons & Wizards, ma anche Parkway Drive, Anthrax, Within Temptation, Opeth, Bullet for My Valentine, Prophets of Rage…
Presenti nella line-up tra i gruppi minori anche i sempre più affermati Jinjer, i Delain che sono freschi di pubblicazione del nuovo album, gli storici Venom, i Gloryhammer, i Dark Funeral, gli Avatar…
Tra le band minori invece, l’attenzione cade su una band in particolare che sta spopolando tantissimo sul web e ci sta conquistando e incuriosendo sempre di più: si tratta degli indiani Bloodywood. Alla base c’è un Alternative Metal con strofe Rap (e fin qui niente di nuovo), ma la parte interessante sono i ritornelli estremamente orecchiabili nonostante siano cantati in indiano, e l’aggiunta di percussioni e strumenti tradizionali.
Rimane inoltre da capire quale gruppo nostrano quest’anno vincerà la Metal Battle nazionale e si aggiudicherà uno spazio su un palco del W:O:A.

Un bill che sembra voler competere col cast di Avengers Endgame in quanto ad epicità, eppure la particolarità di Wacken è che si distacca completamente da ogni altro festival per quanto riguarda gli headliner: tra i grandi assenti troviamo infatti gruppi come Slipknot, Tool o Def Leppard, che quest’anno stanno conquistando tutti i palchi dei principali festival europei.
Ma in fondo si sa, la grandezza di Wacken non è data dai nomi principali che cavalcano i palchi, ma da tutto l’ambiente circostante: il campeggio, l’area merch, la piscina, i concerti, i tedeschi che ti regalano birre senza che tu neanche gliele chieda…
La differenza tra Wacken e gli altri festival, è che gli altri festival non sono Wacken.