Quando si inizia a formare una band è importante capire ‘cosa’ spinga a farlo…semplice passione, determinazione al successo o semplice tentativo pecuniario che sia, la scelta implica lo studio di un percorso strutturato per arrivare al proprio obiettivo, sacrificando alcuni aspetti (emozionali o renumerativi) in nome di un sogno da coronare.
E poi ci sono gli act come i 21Octayne dove non si capisce quali siano i target…giunti al secondo disco in meno di due anni, il blasonato trio non sembra aver intenzione di far trasparire la propria rotta. L’hard rock facilotto e melodico che infarcisce le dieci songs fa sorridere e battere il piede a tempo, ma non riesce a far decollare una minima emozione in chi si approccia. Nonostante i curriculum gonfi di nomi e produzioni, la sensazione è di trovarsi al cospetto di una band le cui aspirazioni rimangono ignote, limitandosi semplicemente a suonare con gusto ed esperienza.
La produzione è calda e rinvigorente come una giornata di prima estate, particolare che crea un’atmosfera positiva e solare all’interno di questo “2.0”; le performance tentano di rievocare la passione live del terzetto, facendo apparire ‘umano’ anche un mostro come Alex Landenburg, mentre i suoni caratterizzano un combo che mira al tiro e al fare casino. Mixing e mastering, da manuale, pongono in auge le melodie vocali e la verve solista di Marco Wriedt.
Le songs…di idee simpatiche e tutto sommato decenti possiamo trovarne traccia in “Take Me Back”, “Take Me Away” e “The Circle”, dove i cori impattanti riescono ad avere la meglio; da dimenticare episodi come “Devil In Disguise”, “Lost” e “Fly With Me”, dove la vena ruffiana risulta un po’ troppo accentuata e ripetitiva, mentre con “Tale Of A Broken Child” e “Love’s Just A Hearbreak Away” possiamo solo dare un ascolto svogliato.
Nonostante la caratura artistica dei personaggi in campo i 21Octayne rimangono un act di hard rock anonimo e sconclusionato. Un disco per chi colleziona tutto il materiale dei propri beniamini e per chi si accaparra ogni uscita melodica, ma la qualità è da sufficienza risicata.