I beneamati Amon Amarth sono giunti al loro 10° album e sono riusciti a completare il tutto in breve tempo, nonostante la dipartita del batterista Fredrik Andersson, con loro da ben 17 anni. Attualmente non si sa ancora chi sarà il sostituto, però dall’anteprima che abbiamo ricevuto, possiamo dirvi che Jomsviking non deluderà e che è perfettamente in linea con lo stile degli album precedenti.
Solamente leggendo i titoli, nella nostra mente appaiono scene di battaglie vichinghe, Dei pagani e martelli ovunque, quindi il tipico fan della band può dirsi soddisfatto prima ancora dell’ascolto. L’artwork ha lo stesso stile, ovvero disegni celtici ed illustrazione di un’armata ed è bastato pubblicarne l’immagine sulla loro pagina Facebook per scatenare migliaia di commenti da parte dei fan, impazienti per il nuovo disco. La data di release è a noi ancora sconosciuta (anche se si mormora marzo), ma visto che abbiamo la possibilità di descrivervi in anteprima questo nuovo lavoro, procediamo con l’ascolto.
Si parte con “First Kill“, pezzo che ci introduce perfettamente nell’atmosfera che ormai è marchio di fabbrica per la band e ritroviamo la voce growl ma non troppo del simpatico Johan, la chitarra feroce di Olavi ed una spinta portentosa dietro le pelli.
“Wanderer” è invece un brano dal sapore epico che non si fa mancare nulla, tantomeno il parlato finale che dà quel tocco di medievale al tutto.
“On A Sea Of Blood” è sicuramente la nuova “Guardians of Asgaard”; ascoltandola già ci si immagina a cantare a squarciagola nel bel mezzo del loro concerto tra i cori della gente e la scenografia dalle mille fiamme. La produzione è massiccia come al solito, niente è trascurato ed il suono è sempre pomposo. L’unica cosa che a mio avviso manca è qualche brano che differisca lievemente dalla linea seguita, per spezzare un po’, ma ciò non toglie che tutti i pezzi scorrano molto bene durante l’ascolto. Dalle ritmiche più rallentate ed atmosfera mistica, troviamo “One Thousand Burning Arrows“, un altro brano molto epico che nel suo piccolo è l’unico che appunto stacca dai soliti riff. Si prosegue passando per altre battaglie, desideri di vendetta…eh si, come sempre i testi delle canzoni ci portano con la mente in un periodo storico per il quale gli scandinavi in generale hanno particolare nostalgia. “A Dream That Cannot Be” è un altro pezzo possente, tanto per farci intendere che anche se si è arrivati verso la fine dell’album, il ritmo non si è smorzato. Troviamo come guest la grandissima Doro Pesch; ottima scelta!
“Back On Northern Shores” è la degna chiusura dell’album, che si basa su una melodia guida per tutta la canzone, capace di rimanere in testa fin dal primo ascolto.
Che dire… l’album è valido, i loro concerti sono sempre un grande successo.. speriamo di sapere presto quando “Jomsviking” uscirà e di conseguenza anche il tour, perché per il momento sul loro sito ufficiale è confermata solamente la partecipazione ai prossimi festival estivi.