La pazienza dei fan degli Evanescence è stata finalmente ricompensata con il nuovo progetto di
Amy Lee che ha preso forma il 27 ottobre del 2015 quando la cantante ha pubblicato sul suo
canale Youtube il primo video di una serie di cover. In seguito al successo ottenuto, la stessa
cantante ha annunciato la messa in vendita di queste quattro tracce, pubblicate in download
digitale il 19 febbraio 2016 all’interno dell’EP “Recover, Vol. 1“, il cui titolo lascia la speranza di altri EP contenenti cover per il futuro.
Amy Lee ha dichiarato di aver scelto quattro canzoni che sono state molto importanti sia nella sua
vita quotidiana che in quella musicale, brani che quindi hanno influenzato il suo stile, il suo
modo di comporre, di scrivere, di suonare, di cantare. Confrontandosi con tracce popolari e
conosciute, la cantante ha dimostrato ancora una volta le sue grandi capacità artistiche e vocali:
prendere una canzone che tutti conoscono e farne una versione completamente diversa ma che
allo stesso tempo non perde l’essenza e le emozioni della versione originale.
Andando nello
specifico dell’EP, la prima cover che ascoltiamo è “It’s a Fire” dei Portishead: la versione di Amy
Lee è molto più lenta e trasmette una profonda calma con il suo sound tranquillo e dolce. Segue
la cover di una delle più famose canzoni degli U2, “With or Without You“, in una versione che mi
piace definire dark. Per la terza canzone, Amy Lee ha scelto “Going to California” dei Led
Zeppelin, a mio parere la migliore, semplicemente perché funziona come cover, la cantante ha
fatto un ottimo lavoro mantendendo il ritmo originale della canzone. Quarta e ultima cover è
“Baby Did a Bad Bad Thing” di Chris Isaak, a cui sono stati aggiunti dei suoni in background e
una profonda interpretazione da parte della singer degli Evanescence.
Se questo EP è l’unico modo per poter ascoltare novità dal fronte Amy Lee/Evanescence,
sicuramente verrà apprezzato dai fan di vecchia data, ma personalmente preferirei un album di
inediti, anche se non si può mettere in dubbio che c’è stato un ottimo lavoro dietro a queste cover.