Provate a domandare a Jeff Waters che tipo di Heavy Metal suonano i ‘suoi’ Annihilator. Vi sentirete rispondere che non ci sono limiti per la loro fantasia creativa e i loro lavori spaziano dal Thrash, Speed, Death fino al Blues al Jazz e alle ballads. Concetto impegnativo vero?
Questo Metal trattasi sicuramente del culmine dell’ambizione musicale del frontman canadese e la scelta del titolo dell’album ne è la palese dimostrazione.
Per riuscire nell”impresa’ serve sicuramente un album convincente.
In esso la band ha voluto quasi celebrare una sorta di tributo alla loro carriera e per fare questo ha sfornato un lavoro composto da dieci tracks e soprattutto una line-up di guest star veramente notevole fra cui like Alexi Laiho (Children Of Bodom), Danko Jones (Danko Jones), Michael Amott e Angela Gossow (Arch Enemy), Corey Beaulieu (Trivium), William Adler (Lamb Of God), Jeff Loomis (Nevermore), Jesper Strømblad (In Flames), Steve ´Lips` Kudlow (Anvil), Anders Bjørler (The Haunted), Jacob Lynam (Lynam).
Oltre al contributo dei guests l’album è stato registrato con Dave Padden alla voce, Mike Mangini alle pelli e ovviamente Jeff Waters alle chitarre e basso.
Venendo alla musica e vera e propria questo album a mio parere si pone come degno successore dei capolavori di inizio carriera Alice in Hell e Never, Neverland, però con un sound più moderno e leggermente più immediato.
Impossibile credo non farsi prendere dal ritmo dell’opener Clown Parade e della successiva Couple Suicide, forse la canzone che più si candida a diventare una vera e propria killer. Scommetto che con una buona promozione e un buon video alle spalle non faticherebbe a trovare spazio nelle rotazioni musicali dei maggiori Rock/Metal channels.
Di sicuro impatto anche le successive Army of One e Downright Dominate in cui le vocals di Steve ‘Lips’ Kudlow degli Anvil e di Alexi Lahio dei Children of Bodom, portano quella cattiveria che estremizza la canzone al punto giusto.
Piccolo capolavoro di Thrash tecnico è senza dubbi Operation Annihilation: ascoltare la chitarra e il drumming. Solitamente la faccina da forum che identifica l’espressione è questa O_O…!
Con Haunted e Chasing The High l’album raggiunge la massima attitudine Speed e la batteria di Mangini batte a velocità supersoniche prima di lasciare spazio al classico break rallentato alla Annihilator.
Le restanti Smothered, Kicked e Detonation mi hanno colpito leggermente meno rispetto alle altre, ma trattasi comunque di buon materiale che troverebbe spazio come top songs in molti album di gruppi Thrash dell’ultimo periodo.
Tirando le somme, la sfida di creare un album ‘Metal’ universale non so se sia proprio riuscita, ma alla fine che ce ne importa? La band di Jeff Waters ci propone con questo platter un album Thrash old-style con i giusti ritocchi modernisti che non potrà che far piacere ad un pò tutti i fan del genere e che spero faccia conoscere la band (che a mio parere è sempre stata sottovalutata) anche a chi ancora non la conosce.
Line-up (recording):