I gap generazionali appaiono sempre molto spassosi e tragicomici…da una parte il ‘vecchio’ che, nel tentativo di apparire moderno, cerca di approcciarsi alle nuove leve con una renitenza di base e dall’altro il ‘giovine’ che, indispettito dall’essere considerato poco maturo, sminuisce per definizione I capolavori passati, scaturendo delle piccole faide che non possono altro che lasciare il tempo che trovano…
Quindi, da buon vecchio quale sono, affrontare le Babymetal appare come un vero e proprio dilemma…le tre giovani giapponesine arrivano da un debut che ne ha sancito il successo mondiale accompagnato da un alone di polemiche e critiche che ne hanno consolidato lo status di croce e delizia; al di là di ogni parere personale sul ‘come’le cose possano essere fatte, sarebbe ingiusto togliere ‘punti’ alle Babymetal solo per la soluzione di marketing che è stata dipinta attorno, visto che musicalmente ci troviamo al cospetto di un pout-pourri metallico curato e ben cesellato.
La produzione che risiede dietro a “Metal Resistance” è una di quelle che ogni metal band sognerebbe e che solo poche possono permettersi; i suoni sono pompati a gogò come non mai mentre il mixing e il mastering regalano una coesione di base carica di tiro e pathos oltremodo…sulle performance delle tre ragazze-metal non c’è molto da dire se non che la cadenza ‘nipponica’ delle vocals a volte ne frena la caratura, mentre a livello strumentale la professionalità rimane ineccepibile.
Dallo speed/power di “Road To Resistance” alla english version di “The One” ci viene concesso di attraversare un ensemble variegato e ben studiato…le più moderne “Karate” e “GJ” si alternano a pieces per i più malinconici come “Awadama Fever” e “Sis. Anger”…le gemme luminose prendono il nome di “Amore” e “Meta Taro”, vere hit pop metal apprezzabili, mentre i capitoli più incisivi rimangono “From Dusk Till Dawn”, “No Rain, No Rainbow” e la ‘progeggiante’ “Tales Of The Destinies”, dove un songwriting più ricercato fa capire che non si tratta solo di un progetto studiato a tavolino.
In un mondo in cui il metal si autoconsidera ancora un genere di nicchia le Babymetal potrebbero essere una tipologia di soluzione per aprirsi al grande pubblico e poter avere maggior spazio; tuttavia la domanda che dobbiamo porci è se ‘noi metallari’ vogliamo davvero questo? Comunque “Metal Resistance” si lascia piacevolmente ascoltare, più volte.