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BIBLE OF THE DEVIL – Freedom Metal

I Thin Lizzy, indiscusso caposaldo della storia del rock creato dal poeta maledetto Phil Lynott, sono ancora nei cuori di tanti metallers di oggidì, le loro magiche trame affiorano prepotenti in alcuni dei gruppi di metal classico più interessanti degli ultimi anni, su tutti gli Slough Feg di Mike Scalzi, e sono l’influenza prediletta pure dei qui presenti Bible Of The Devil.

Della leggenda irlandese prendono le melodie chitarristiche, e su quelle impostano canzoni mediamente lunghe e tambureggianti, rock’n’roll nello spirito e disseminate di tanti piccoli richiami a questa e quell’altra sonorità del passato. Oltre ai Lizzy, difficile non notare come certe progressioni abbiano molto in comune con gli Iron Maiden, apparentamento stretto con molta intelligenza, tanto da essere un’assonanza e non un plagio maldestro. Segnalati i numi tutelari, diamo atto ai quattro di Chicago di aver centrato il bersaglio di un album avvincente dall’inizio alla fine senza usare trucchi o manierismi, solo la forza del sonwriting, e una conoscenza perfetta di quel che serve a solleticare i palati degli ascoltatori, quando vogliono essere smossi dalla sedia e scossi nelle membra e non portati a un ascolto minuzioso nota per nota, cambio di tempo per cambio di tempo.
I Bible Of The Devil sono dei casinari con un discreto gusto estetico, fondamentalmente, abbinano un retrogusto stoner, anche un poco punk, a song di metallo roccioso, dove l’headbanging parte selvaggio e non si ferma più. E’ il caso dell’opener Hijack The Night , la cui semplice struttura è reiterata per 7’ aumentando di adrenalina più il pezzo scorre e si va ad infuocare, oppure di Womanize, con un riffing quasi thrash e la band che macina rumorosa un orgoglioso anthem da strada. Liberi di svagare qua e là sullo spartito metallaro, tirano fuori un paio di perfette interpretazioni da Manowar periodo Hail To England/Sign Of The Hammer, quando sapevano suonare veloci senza banalità; stiamo parlando di The Turning Stone e 500 More, infusioni di spirito biker e velata epicità, due episodi estremamente convincenti.
Altrove si usano riff che potevano essere usciti dalla penna di Lynott negli anni ’70, vale a dire quelli di Night Oath, dal refrain spettacoloso, e soprattutto Ol’ Girl, la voce stessa sembra quella del compianto rocker di Dublino. C’è spazio per un lento, l’ottima Heat Feeler, sorretta da un saltellante incedere di chitarra classica nella prima parte e quindi in preda delle solite, scatenate, chitarre elettriche nella seconda fase. Semplici, rumorosi, selvaggi, i Bible Of The Devil meritano un incondizionato supporto per l’attitudine da rocker sfegatati che mettono in ogni nota. Freedom Metal è disco pieno di canzoni di spessore, è trascinante, pulsa di una grande vitalità: non fatevelo scappare.

  • 7,5/10

  • BIBLE OF THE DEVIL - Freedom Metal

  • Tracklist

    01. Hijack The Night
    02. Night Oath
    03. The Turning Stone
    04. Womanize
    05. Heat Feeler
    06. Ol’ Girl
    07. Greek Fire
    08. 500 More


  • Lineup

    Mark Hoffmann – voce, chitarra
    Nate Perry – chitarra, voce
    Darren Amaya – basso
    Greg Spalding – batteria