Nuovo lavoro per i Conan, band capitanata dal chitarrista e cantante Jon Davis, attiva dal 2006, e primo con Johnny King dietro alle pelli. In questo “Existential Void Guardian” la band britannica, pur rimanendo ampiamente nei territori del doom, sembra nuovamente strizzare l’occhio a sonorità quasi hardcore, soprattutto nei primi due brani, fino ad arrivare con “Paincantation“ che è, inutile girarci intorno, un pezzo grindcore (e che mi ha subito riportato alla mente quella sana violenza alla “Hang the Pope” che sempre mi delizia).
Questa tendenza, in realtà, è in linea con il precedente “Revengeance” (che risulta però forse più “sperimentale”), anche se verosimilmente questa svolta è iniziata con l’album “Blood Eagle“, ed in particolare con il pezzo “Foehammer“. Questo pezzo è qui incluso in versione live e, insieme ad altri 3 brani, costituisce un piacevole bonus a questa release, dando inoltre una idea della resa on stage per chi dovesse avvicinarsi per la prima volta a questo trio.
Tutto sommato questa svolta, l’alternare pezzi pro mosh pit a pezzi più “tradizionali”, potrebbe non dispiacere ai fan della band, ma è vero che sono gli episodi più lenti (“Amidst The Infinite” e “Eternal Silent Legend”, quest’ultimo mio pezzo favorito del disco) e quasi ossessivi che mostrano il meglio del trio. Mentre “Volt Thrower” e “Vexxagon” sono le mid tempo che aspetti con impazienza durante un live show (come “Satsumo“, fra i pezzi live).
Come per le loro precedenti produzioni punto di forza risulta il lavoro sui diversi registri vocali di Davis (con ottimi risultati!) oltre alla cura per una produzione genuina, diretta e senza fronzoli.
Un album consigliato sicuramente agli amanti delle sonorità lente e cavernose, ma anche a chi voglia sperimentare qualcosa di differente.