Loading

DGM – The Passage

Le etichette sono necessarie per riuscire ad intendersi e a circoscrivere un argomento, ma diventano davvero inadeguate quando si devono applicare ad un gruppo come i DGM. Progressive Metal? Sì, naturalmente. Ma in questo loro ottavo album in studio, dall’emblematico titolo “The Passage“, è veramente difficile limitare la band nei rigidi confini di un genere. Si tratta infatti di un album ricchissimo, sfumato in mille colori, che appare maturo senza rinunciare alla freschezza compositiva, profondo senza privarsi di un’innata leggerezza.
Finalmente appare chiaro che oltre ad un bagaglio straordinario di tecnica ed esperienza, i DGM hanno un’anima rock and roll che palpita in ognuno degli undici pezzi che compongono l’album.

La doppietta iniziale “The Secret“, in due parti, racchiude perfettamente questa sensazione: un incipit potente dalla melodia raffinatissima, due canzoni che riescono ad arrivare in profondità, accendendo i riflettori ora sul solito incredibile lavoro di Simone Mularoni, ora sulla versatilità sorprendente di Marco Basile. Ed è proprio il cantante a rendere la successiva “The Animal” deliziosamente rock, un pezzo che pur articolandosi in una struttura solida e massiccia riesce ad essere catchy ed immediato.
Questo è l’aspetto che colpisce di più durante l’ascolto dell’album, il metal suonato dai DGM è potente ed efficace, ma riesce ad aprirsi ad un’infinità di generi ed influenze. La maturità di questo lavoro si nasconde in queste pieghe, dove il gruppo ci mostra le proprie influenze e si diverte a giocare con l’hard rock anni ’80 e il progressive metal anni ’90.
Basterebbe la sola “Ghost Of Insanity“, con Tom Englund come guest d’eccezione, a confermare l’impressione di un lavoro da godersi nel tmepo, un album che incanta dal primo momento, ma che promette sorprese ad ogni nuovo ascolto. Non mancano i momenti di affilata brutalità, come in “Fallen“, che si preannuncia come una vera e propria bomba in sede live; così come non manca l’immediatezza di un pezzo come “The Passage“, compatta e diretta, dal ritornello irresistibile. Sorprende la dolce melanconia di “Disguise“, per una pausa quasi onirica tra la title track e il martellare incessante della successiva “Portrait“, che insieme ai due pezzi successivi, appare come il collegamento più forte con i precedenti album della band. “Daydreamer” porta infatti impresso a fuoco il loro marchio, con impeccabile prestazione di Andrea Arcangeli e Fabio Costantino; “Dogma” vede la partecipazione del chitarrista Michael Romeo, il cui tocco impreziosisce un pezzo di grande impatto. La chiusura del passaggio è affidata alla delicata “In Sorrow“, il cui sospiro è perfetto per finire il discorso di questo lavoro.

The Passage” è un disco da ascoltare, da scoprire piano piano, uno di quei lavori che sorprendono e divertono, dove emergono i richiami ai gruppi che hanno scritto la storia del rock, ma perfettamente amalgamati all’originalità dei DGM, per un risultato davvero unico.

  • 9/10

  • DGM - The Passage

  • Tracklist

    01. The Secret Part 1
    02. The Secret Part 2
    03. Animal
    04. Ghost of Insanity
    05. Fallen
    06. The Passage
    07. Disguise
    08. Portrait
    09. Daydreamer
    10. Dogma
    11. In Sorrow


  • Lineup

    Mark Basile - Vocals
    Simone Mularoni - Guitars
    Andrea Arcangeli - Bass
    Fabio Costantino - Drums
    Emanuele Casali - Keyboards