È il 2017, ma gli inglesi Dirty Thrills ci riportano indietro di almeno 40 anni. Questo “Heavy Living”, secondo full lenght della carriera del quartetto, rappresenta infatti un gradito salto indietro nel tempo, quando il mondo era dominato dall’hard blues di Led Zeppelin e Jimi Hendrix.
Tutto suona retrò: le chitarre sono ruvide e graffianti, il songwriting pesca a piene mani da Rival Sons e da mostri sacri del calibro dei già citati Zeppelin, disegnando atmosfere alcoliche, acide e rumorose nella migliore tradizione seventies.
“Law Man” rappresenta bene la poetica musicale dei nostri: un hard rock viscerale, sezione ritmica e chitarre che sostengono la gustosa interpretazione di Louis James, per un risultato invidiabile e azzeccato, in questa canzone come nella totalità del disco in questione.
Ma i Dirty Thrills non forgiano solo brani hard rock: nei 45 minuti di questo “Heavy Living” c’è spazio anche per la delicata e sognante “Lonely Man”, che spezza momentaneamente il ritmo carico del disco.
Intendiamoci: l’originalità in questo album è pari a zero, e d’altro canto cercare innovazione in “Heavy Living” sarebbe una bestemmia, ma finché i bravi ragazzi inglesi continueranno a sfornare dischi come questo, e il pubblico ad apprezzare queste sonorità, il problema sarà solo relativo. Insomma, una gradita scoperta.