Percorso ricco e travagliato, quello dei DRAKKAR. Nato nel 1995 il quintetto milanese ha subito nel corso degli anni numerosi cambi di line-up, combattutto divergenze di ogni tipo e costruito con impegno un solido progetto musicale che, con il supporto della label ‘My Kingdom Music’ è riuscito a presentare “WHEN LIGHTNING STRIKES”. Rilasciato il 10 ottobre 2011, questo corposo quinto full-lenght album rappresenta la fatica più ambiziosa dei nostri, nonchè il consolidamento di una line-up finalmente definitiva.
WHEN LIGHTNING STRIKES è un disco vario e ben articolato che, in ogni pezzo, propone nuovi spunti e soluzioni stilistiche. Nonostante non sia un amante dei concept album power-oriented, la storia del pilota di caccia Hal Gardner che, in lotta contro gli alieni a New York, viene colpito da un raggio alieno e rimembra le sue reincarnazioni, ha suscitato in me molta curiosità. Bellissimi pezzi comel’overture ‘Hyperspace-The arrival’, un trionfo orchestrale e bombastico dal gradevolissimo sapore epic o i semplici accordi di chitarra e la bellissima voce di Dave Dell’Orto in “Day of the Gods”, un intenso episodio acustico di 2.18 minuti. Da segnalare, inoltre, pezzi chiave dell’album come l’epicissima “Winter Soldiers” e l’oscura “When Lightning Strikes”, title-track riuscitissima che combina parti di moderno power metal con accorgimenti dal gradevole sapore vintage. Invidiabile, inoltre, la performance del vocalist Dave che, traccia dopo traccia, dimostra che si può essere cantanti power anche senza scadere nel parodico o nel cattivo gusto. Concetto che, ad oggi, moltissimi POWER METALLERS fomentati non hanno chiaro. Un disco che bisogna ascoltare ed avere, per tanti motivi. Soprattutto gli amanti di Blind Guardian, Helloween e Rage troveranno in “WHEN LIGHTNING STRIKES” pane per le loro orecchie.
Ai Drakkar auguro un futuro ricco di soddisfazioni e altri 100 album all’insegna del metal.
“The Dragonship sails again! And after all, that should come as no surprise, because no matter how much shit you throw its way, metal never dies.”