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DRIVE SHE SAID – Pedal To The Metal

Recensire certe band è un onore, un sogno che diventa realtà e un vero e proprio arduo compito…laddove termina il recensore molto spesso prende vita il fan e, se il confine è labile e poco definito, I due caratteri rischiano di mischiarsi trasformando un giudizio meritocratico in una sviolinata melensa. Difficile fermarsi al momento giusto, ma ci proverò…

 

Al Fritsch e Mark Mangold…i Drive, She Said. Per chi fosse profano, il duo rappresenta una delle sorprese aor di fine anni ottanta, quando il sound hard rock aveva già da tempo iniziato a patinarsi piacevolmente di effusioni melodiche. La carriera dei due ha subito numerosi arresti ma se oggi possiamo tangere il loro sesto album è anche perché ci ha messo lo zampino la nostrana Frontiers Records, riuscendo a riportare sulla retta via questo act mai dimenticato. La soluzione musicale verte veramente di poco, abbinando una golosa dose di dolcezza e ruffianeria (quella buona) a una base sempre equilibrata tra hard rock e rock made in 80s. A farla da padrone è sempre la verve vocale del buon Al che, grazie all’età e all’esperienza, raggiunge livelli di interpretazione e carattere mai riscontrati prima.

 

La produzione è calda e soleggiata come da copione, grazie a quell’approccio sorridente che l’aor pretende di avere; i suoni sono puliti e tondi al punto giusto mentre le performance (sia del duo che dei guests) dimostra ancora una volta l’intelligenza messa in gioco nel processo d’arrangiamento. Il mixing riesce a far decollare le parti armoniche senza sacrificare il paziente lavoro ritmico e il mastering porta in auge il tiro senza minimizzare i confini enfatici creati dal songwriting.

 

Touch”, “Said It All”, “Rainbows And Hurricanes” e”In Your Arms” faranno la felicità di chi ama i coretti semplici e diretti senza però perdere per strada gusto e anima; “Pedal To The Metal” cavalca veloce mentre capitoli come “In R Blood” e “Writing On The Wall” mettono in mostra il lato meno ‘solare’ dei Drive, She Said. “Love Will Win In The End”, “Rain Of Fire” e “Lost In You” si dimostreranno vere hit live mentre l’acustica “All I Wanna Do” e la più sinth-popeggiante “IM The Nyte” chiudono il cerchio della variegatura contenuta in “Pedal To The Metal”.

 

Senza troppe seghe mentali possiamo affermare che il ritorno dei Drive,She Said è avvenuto con il botto…potranno non essere allo stesso livello dei primi due lavori, indubbiamente, ma se questo è lo status attuale possiamo dormire sonni tranquilli sulla caratura musicale di Al Fritsch e Mark Mangold. Soprafini.

  • 8,5/10

  • DRIVE SHE SAID - Pedal To The Metal

  • Tracklist

    1. Touch

    2. Pedal To The Metal
    3. In R Blood
    4. Said It All
    5. Writing On The Wall
    6. Rainbows And Hurricanes
    7. Love Will Win In The End
    8. Rain Of Fire
    9. In Your Arms
    10. IM The Nyte
    11. Lost In You
    12. All I Wanna Do

  • Lineup

    Al Fritsch: Vocals

    Tommy Denander, Al Fritsch, Daniel Palmqvist: Guitars
    Mark Mangold, Al Fritsch: Keyboards
    Ken Sandin, Al Fritsch, Paul St.James, Alessandro Del Vecchio: Bass
    Pontus Engborg, Peter Yttergren, Francesco Jovino, Kenny Aronoff: Drums
    Goran Edman, Chandler Mogel, Ted Poley, Al Fritsch, Mark Mangold, Kevin Osborne, Randy Jackson, James Jackson, Thomas Vikstrom, Peppy Castro: Backing Vocals

  • GenereAOR/Hard Rock
  • Anno2016
  • Casa discograficaFrontiers Records