Per la prima volta mi avvicino a questo particolarissimo combo tedesco che ho visto essere attivo da ben quindici anni…per cui, nella mia più totale ignoranza, ho ascoltato solo qualcosa delle loro precedenti discografie tanto per avere un’idea sommaria del loro percorso stilistico…
Di certo “Schlangensonne” è un disco che o si ama o si odia, ne più ne meno. Anche perché la cattiveria e la brutalità sia dei testi che delle musiche sono tutt’altro che aperte all’intero mondo, ma non per questo risultano essere penalizzanti e sminuenti in tutto il contesto. Siamo in un ‘limbo’…c’è violenza e c’è melodia, c’è tanta aggressività e moltissima dolcezza nelle armonie. La produzione è volutamente caotica e poco immediata, i suoni sono taglienti e distruttivi mentre le performance sono coltivate con sapienza e studiate nei minimi dettagli (specie le tastiere). La voce di Micheal Roth è impregnata di una morbosa malignità, cosa che traspare dal mixing e che rende questo disco gelido e glaciale.
Dalle urla agghiacchianti dell’opener “N8Verzehr” ai poco più di due minuti di durata della bonus track conclusiva “Brustfetichrist”, il viaggio sonoro del quartetto proveniente dalla ex Germania dell’Est attraversa rasoiate micidiali come “Blute Aus” e “Auf Ewig Ostfront” in cui è il black a prevalere, specie nelle atmosfere e nelle accellerate a base di blast beats e ritmiche serrate; ci sono songs più quiete e darkeggianti come “Kai Aus Der Kiste” e “Linkshander”, mentre “Zauberelefant”, “Das Allerschlimmste” e “Schlongensonne” sono i veri capolavori del platter, brani in cui compare ogni tanto anche qualche vocal pulito e dove la combinazione black/melodia è rappresentata al meglio…
Aggiungo un’ultima considerazione…ce ne vorrebbero di più di band come gli Eisregen! Band che si gettano nella sperimentazione, che cantano in lingua madre e che preferiscono avere un pubblico non numeroso ma fedele e motivato. Un disco come “Schlangensonne” rappresenta una sorpresa per me, come spero che sia anche per altre persone che avranno la ‘tentazione’ di avvicinarsi a questo combo. Una bella prova, da loro stessi definita come un ritorno verso un sound più caro agli esordi. Provateli…