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EMBRYONIC DEPRAVITY – Constrained By The Miscarriage Of Conquest

Gli Embryonic Depravity arrivano a dimostrarci come anche sotto l’amorevole sguardo della Regina Elisabetta il linguaggio del death metal possa ruggire e far male. Al primo album di una carriera ancora negli anni della verde giovinezza, i cinque ragazzi di Londra sfornano un disco sì privo di tratti realmente distintivi, ma di una forza d’urto per nulla trascurabile. Il brutal della band si nutre degli ingredienti noti e stranoti a tutti coloro che masticano questo stile da tempo, sicuramente queste stesse persone apprezzeranno negli Embryonic Depravity l’abilità di mescolare un numero limitato di spunti, in maniera tale da creare un disco comunque interessante e ad alto tasso di coinvolgimento.
Constrained By The Miscarriage Of Conquest è indubbiamente un platter monolitico, contraddistinto da blast beat incisivi e chitarre sufficientemente tecniche, seppure votate a sostenere l’impatto frontale delle indiavolate ritmiche, piuttosto che disposte a lanciarsi in arditi tecnicismi. I catacombali rallentamenti di cui le song sono piene risultano decisivi nell’innalzare la qualità del disco, perché le gare di velocità, in questo campo, le sanno vincere in tanti, mentre è molto più difficile staccare il piede dall’acceleratore e rendere asfissianti i tempi lenti. L’effetto schiacciamento al muro e successivo soffocamento sono resi alla perfezione da una produzione equilibrata, potente ma non pompata in modo esagerato; così, anche vocals bassissime e gorgoglianti come quelle di Rob Newson non finiscono per risultare inudibili, e offrono al contrario una gamma espressiva variegata, limitatamente alle esigenze di un album tanto estremo come questo. Stacchi al fulmicotone e qualche rara incursione solista arricchiscono un disco impeccabile dal punto di vista della ferocia e della compattezza, che ha il suo tallone d’achille nella durata fin troppo contenuta; con un minutaggio leggermente più elevato si sarebbero potute sviluppare meglio le canzoni e gli Embryonic Depravity avrebbero reso il loro album d’esordio più distinguibile tra le tante uscite del genere. Non che ci sia per forza bisogno di progressioni strumentali ed elaborate divagazioni stilistiche, però i cinque musicisti avrebbero potuto spremere qualcosa in più dai loro strumenti e offrire un platter più ricco e caratterizzato. Ad ogni modo, chi si sfracella i timpani di brutal avrà di che divertirsi con questo truce act inglese, e potrà anche lustrarsi gli occhi con una magnifica copertina arzigogolata e barocca in linea con quelle (leggendarie) che si ammiravano a inizio anni ’90.

  • 6,5/10

  • EMBRYONIC DEPRAVITY - Constrained By The Miscarriage Of Conquest

  • Tracklist

    1. Stop! Before It’s Too Late
    2. Bleeding Is A Luxury
    3. Congregation Of The Damned
    4. Coffin Nails
    5. Black Days
    6. Gallows
    7. Storm To Pass
    8. You Were The King Now You’re Uncoscience
    9. Insatiable
    10. So Wrong
    11. Ravenous
    12. Lonely
    13. Wait For You


  • Lineup

    Alex Varkatzas: Vocals
    Dan Jacobs: Guitars
    Brandon Saller: Drums and Vocals
    Travis Miguel: Guitars
    Mark McKnight: Bass and additional Voice