[ENG] Formed in California in 2004, Warbringer quickly became one of the most influential bands in modern thrash metal. Their seventh studio album, “Wrath and Ruin“, is coming out on March 14, 2025 via Napalm Records. With over twenty years of career and millions of streams, the Californian band continues to demonstrate great talent. The album contains eight tracks that express the energy and distinctive technique of the group. The production is entrusted to Mark Lewis, known for his work with bands such as Cannibal Corpse and Trivium, while the mastering is handled by Justin Shturtz. The cover art was created by the renowned Andreas Marschall, already author of Kreator and Obituary. The album opens with “The Sword And The Cross“, a song characterized by fast riffs, powerful solos and a relentless rhythm section. Frontman John Kevill delivers a ferocious performance, addressing deep themes such as the recent “revolution” created by AI and imperialism.
“A Better World” follows, a track with sharp riffs and a pressing rhythm, which expresses a criticism of growing social inequality and environmental problems.
Other tracks such as “Neuromancer” and “The Jackhammer” mix hypnotic grooves and overwhelming sonic assaults, with pounding drums and breathtaking solos. With “Through A Glass, Darkly” we find a slower rhythm than the others, but very powerful, then moving on to “Cage Of Air” which introduces a more epic atmosphere, with numerous solos that are alternated with interludes of simple guitar arpeggios, to create some variety to the rhythms of the song. “The Last Of My Kind” that closes the album, decides to do so without slowing everything down at all and for a few seconds it reminds me of an old Chtonic song (… you’ll think… and how? Sometimes it happens that a mix of sounds can get close to a completely different genre).
Summing up: eight tracks, perfect length to not bore. Each song expresses power and mastery, bringing thrash metal to new levels. Isn’t it better to create something short, but intense, rather than trying to dilute the offer in something forcedly long?
With “Wrath and Ruin“, Warbringer confirm their importance in the genre, offering an album of great impact, both musically and thematically.
[ITA] I Warbringer, nati in California nel 2004, sono diventati rapidamente una delle band più influenti del thrash metal moderno. Sta per uscire il loro settimo album in studio, “Wrath and Ruin“, esattamente pronto per voi il 14 marzo 2025 tramite Napalm Records. Con oltre vent’anni di carriera e milioni di ascolti, la band californiana continua a dare dimostrazione di grande talento.
L’album contiene otto tracce che esprimono l’energia e la tecnica distintiva del gruppo. La produzione è affidata a Mark Lewis, noto per il suo lavoro con band come Cannibal Corpse e Trivium, mentre il mastering è curato da Justin Shturtz. La copertina è stata realizzata dal rinomato Andreas Marschall, già autore per Kreator e Obituary.
Il disco si apre con “The Sword And The Cross“, un brano caratterizzato da riff veloci, assoli potenti e una sezione ritmica implacabile. Il frontman John Kevill offre una performance feroce, affrontando temi profondi come la recente “rivoluzione” creata dall’AI e imperialismo.
Segue “A Better World“, una traccia dai riff affilati e un ritmo incalzante, che esprime una critica alla crescente disuguaglianza sociale e ai problemi ambientali.
Altri brani come “Neuromancer” e “The Jackhammer” mescolano groove ipnotici e assalti sonori travolgenti, con batteria martellante e assoli mozzafiato. Con “Through A Glass, Darkly” ci ritroviamo una ritmica più lenta rispetto alle altre, ma molto possente, per poi passare a “Cage Of Air” che introduce un’atmosfera più epica, con numerosi assoli che vengono alternati ad intermezzi di semplice arpeggio di chitarre, per creare una certa varietà alle ritmiche del brano. “The Last Of My Kind” che chiude l’album, decide di farlo senza assolutamente rallentare il tutto e per alcuni secondi mi fa tornare in mente un vecchio brano dei Chtonic (… voi penserete… e come? A volte capita che un mix di suoni si possa avvicinare ad un genere completamente diverso).
Tirando le somme: otto tracce, durata perfetta per non annoiare. Ogni brano esprime potenza e maestria, portando il thrash metal a nuovi livelli. Non è meglio creare un qualcosa di breve, ma intenso, piuttosto che cercare di diluire l’offerta in qualcosa di forzatamente lungo?
Con “Wrath and Ruin“, i Warbringer confermano la loro importanza nel genere, offrendo un album di grande impatto, sia a livello musicale che tematico.
