Il mega calderone sludge/doom sta sfornando sempre più combi atti a trovare le più disparate soluzioni anacronistiche; nella maggior parte dei casi la concettualità alla base del genere non viene stravolta, riducendo le uniche differenze al modo di cantare o alla tipologia di suono inserita per colpire…ma se si vuole eccellere bisogna partire a costruire il castello dalle fondamenta…
Gli Eyes Front North le basi se le sono ben studiate per anni, riuscendo a costruire un messaggio personale e sempre in movimento; “From Shape To Name” è un debut che paga dazio ai maestri dei vari generi ma che si compone di un’intelligenza compositiva ragguardevole e di un’esecuzione il cui scopo è ‘far bella musica’. Sludge e doom la fanno da padroni, certamente, ma gli innesti cari alla noise o al black permettono di assistere ad un’evoluzione caleidoscopica che potrebbe destabilizzare ai primi ascolti. Paradossalmente, la sensazione è di trovarsi al cospetto del terzo o quarto album di una band, visti i livelli di meticolosità arrangiativa…
La produzione è limpida e grossa, particolare che va a cozzare con la normale attività di consolle dei generi ‘lenti’; i suoni sono gonfi e grondanti di vibrazioni coaudiuvati da un ensemble esecutivo che non lascia nulla al caso, fornendo spunti notevoli a chi si pone il piacere dell’ascolto…il mixing è oltremodo serio e bilanciato (forse troppo) mentre il mastering pone in auge una purezza totale non così scontata.
Le songs…beh, mi mettete in difficoltà invero! “I Know The Acronym, You Don’t” e “Voids Beneath” celebrano delle strutture altalenanti e complicate, grazie soprattutto alle atmosfere sinistre perpetuate, mentre capitoli come “Axis” e “Catching Polaris B” metteranno in risalto maggiore energia e sinergia esecutiva. “The Eye” rimane forse il capitolo di più difficile assimilazione, data la metodologia di assemblaggio dei componenti non propriamente diretto.
Che dire di più…ascoltateli e ascoltateli ancora perché non vi deluderanno. Se esiste un act che merita di avere delle possibilità sono gli Eyes Front North, perché in sette canzoni sono riusciti a imbastire un universo musicale difficile ma al tempo stesso accessibile a chiunque. Da avere.