Fanno il loro ritorno sul mercato discografico i Fifth Angel, ottima band americana che nella metà degli anni ’80 fece ben sperare, salvo sparire nel nulla dopo la pubblicazione del secondo (e ottimo) disco, “Time Will Tell”, datata 1989.
A questo giro, i Fifth Angel versione 3.0 vedono un importante cambiamento dietro al microfono. Se infatti la line up originale è più o meno riunita, la voce è affidata al chitarrista Kendall Bechtel, che nel corso di questo disco riesce a non far rimpiangere il bravissimo Ted Pilot.
Venendo al contenuto di “The Third Secret”, per certi versi sembra che quei 30 anni non siano passati. Lo stile dei Fifth Angel rimane in gran parte inalterato, salvo una naturale evoluzione e una diversa produzione. Le melodie e i riff di chitarra richiamano in diversi punti il passato glorioso e purtroppo sottovalutato del gruppo di Seattle, e i brani risultano coinvolgenti e piacevoli pur senza stravolgere nulla di ciò che ci si aspetterebbe da un gruppo heavy metal classico. L’opener “Stars are Falling” è decisamente maideniana, mentre da “We Will Rise” in avanti si coglie più nitidamente l’essenza dei Fifth Angel, tra i ritmi sostenuti di “Hearts of Stone” e gli arpeggi evocativi di “Can You Hear Me”.
La prestazione vocale di Bechtel, poi, si rivela più che buona, e pur avendo una timbrica diversa dal suo predecessore, Kendall riesce a non deludere le aspettative riposte.
Il risultato è un disco assolutamente ben concepito, che non potrà che fare felici tutti coloro che aspettavano un nuovo disco dei Fifth Angel, e più in generale gli amanti del metal d’annata.