Periodo ghiotto per i death metallers!
All’imminenete uscita del nuovo attesissimo Nile, si affianca il ritorno di una delle più influenti band estreme olandesi. Due anni dopo “La Muerte”, che sanciva la reunion del gruppo, i Gorefest si ripresentano sulle scene con un disco spaccaossa che sputa fuori rabbia e furia assassina appena viene sfiorato il tasto “play”. Il gruppo erige un muro di suono impressionante in cui tutti gli elementi girano alla perfezione. Su tutto, spicca l’ottimo lavoro delle chitarre sia in fase ritmica che solista, e il possente growl del cantante-bassista, JC. Il quale dirige a dovere tanta brutalità espressa in musica. Quello che però dà una marcia in più a questo lavoro, facendolo spiccare sulla miriade di produzioni death metal in uscita ogni mese, è un songwriting veramente ispirato. Difatti, pur sottostando ai rigidi canoni del genere proposto, gli olandesi riescono a tirar fuori una certa varietà che permette al disco di non annoiare anche dopo ripetuti ascolti. Risultato ottenuto anche grazie ad un groove dinamitardo che permea tutto l’album evitando cali di tensione.
Si passa con disinvoltura da up-tempo lanciati a 200 km/h a mid-tempo pesanti come carri bestiame, senza disdegnare qualche stacco melodico qua e là, come all’inizio di “The War of Stupidity” o in “Murders Brigade”.
In definitiva un buon disco che non potrà non piacere agli hard fan del death metal…perché qui c’è dentro tutto ciò che state cercando!