I Grimness sono una black metal band italiana attiva dall’ inizio del nuovo millennio, con alle spalle un ep autoprodotto del 2002 intitolato “Dogma” e i due album “Increase Humanity Disgust” e “Trust In Decay”, rispettivamente del 2004 e 2008. Questa nuova release altro non è che una raccolta per festeggiare gli oltre 10 anni di attività, durante i quali alcuni membri della band hanno partecipato agli album di Novembre, VII Arcano, Doomraiser, Hour Of Penance e The Foreshadowing.
Nella raccolta in questione sono presenti il primo ep autoprodotto e il primo lavoro, con un brano inedito, un brano dal vivo e una nuova copertina. I nostri suonano un death/ black metal veloce ma con buoni cambi di tempo che rendono i brani più dinamici senza perdere in potenza e aggressività. La loro musica ricalca un po’ gli stilemi del genere, quindi non aspettatevi chissà quali esperimenti o innovazioni, ma un onesto disco black/death metal ben suonato e prodotto che farà la felicità agli amanti di gruppi come God Dethroned, Marduk, Behemoth, Dark Funeral e Dissection.
“Introspection Of Engine” è il brano che apre il disco, seguita dal blast beat di “Dimension Evil”. I nostri non disdegnano qualche passaggio più ‘melodico’ soprattutto nei soli di chitarra e qualche tratto acustico come nel finale del brano appena menzionato; “Katharsis In Vain” parte cadenzata per poi continuare in stop and go continui, “Slay The Demiurge” ha un andatura molto thrashy, “From Cosmic Chaos” prosegue più cadenzata con un buon lavoro delle chitarre senza tralasciare irruente accelerazioni; “Nihil Addiction” prosegue su repentini cambi di tempo, “Blood Calls Blood” è il brano più lungo con oltre sei minuti di durata caratterizzato da una parte centrale dai ritmi serrati e dalla parte finale che alterna parti veloci a parti più lente con un buon lavoro del cantante, abile in tutto il disco a dire la verità a cambiare registro quando occorre. “N. D. E.” parte in quarta per poi rallentare con buone aperture chitarristiche e ripartenze a mille mentre “Outroofthebody” risalta essendo un outro strumentale. Seguono le cinque tracce dell’ep di esordio con una produzione più grezza e un songwriting un po’ più acerbo concludendo infine con “Proud To Be Damned” registrata live.