Come definire un disco come “Stein Und Eisen”, nuovo lavoro dei tedeschi GWLT? A primo impatto, è un calderone di influenze e coacervo di direzioni, quasi come ascoltare un gruppo in sala prove che s diverte a suonare un po’ di tutto per scoprire i gusti dei propri membri. C’è del crossover, dell’alternative, metal, elettronica e un po’ di hip hop, per tredici pezzi tutti diversi tra loro, senza un filo logico vero e proprio.
Per quanto sia apprezzabile non fossilizzarsi su un solo genere e per quanto la duttilità dei musicisti sia naturalmente notevole, un album un’idea del gruppo deve darla, altrimenti si brancola nel dubbio.
“Der Beste Mensch” e “Zeichen An der Wand” sono ad esempio due pezzi molto validi, aggressivi e precisi, che potrebbero dare un’ottima impronta al sound del gruppo, se non fossero però smorzati ed ostacolati da pezzi come “Eine Taufe aus dem Staub”, piuttosto povera e con troppi rimandi agli Slipknot, o da “Bis Dein Lebenslicht Erlischt”, vero e proprio pezzo hip hop.
Un album così avrebbe avuto più carattere presentato come un garage project con produzione grezza e graffiante, invece i GWLT optano per dei suoni puliti che stridono molto con i contenuti che (sembrano) trasmettere. Incuriosire l’ascoltatore è un conto, lasciarlo confuso un altro; aspetteremo che i GWLT prendano una decisione.