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IMPERIUM DEKADENZ – Meadows Of Nostalgia

Dark Fortress, Secrets of the Moon, Lunar Aurora, Eis… inutile negarlo: negli  ultimi tempi il black tedesco gode di ottima salute e gli Imperium Dekadenz, pur collocandosi ad un livello leggermente inferiore rispetto ai gruppi sopraelencati, ne danno ulteriore conferma. “Meadows of Nostalgia” dimostra ancora una volta le buone capacità del duo, che però sembra ancora rimanere legato alla gamma di suoni proposta nei dischi precedenti. Siamo quindi di fronte a un disco di black classico, dove il malcapitato ascoltatore proverà sulla propria pelle l’amara sensazione di trovarsi nel bel mezzo di una vasta e immensa oscurità (la copertina del precedente “Procella Vadens” era molto significativa in questo senso), evocata affidandosi ad un reiterato tremolo picking per quasi tutti i brani del lotto. Una soluzione del genere, se tirata per le lunghe, dovrebbe mostrare tutti i suoi limiti in poco tempo, ma sorprendentemente gli Imperium riescono ad usufruirne senza mai finire nello stucchevole, almeno per tre quarti del disco. Complici di questo successo sono sicuramente il settaggio delle riverberate chitarre, l’azzeccata produzione e l’efficacissimo drumming di Vespasian, che si fa amare per trovate decisamente squisite, soprattutto nelle rullate. Dopo aver quindi rotto gli indugi con un brano acustico, parte la spedita “Brigobannis”, dove i Nostri fanno gli onori ai  Darkthrone di “In The Shadows of the Horns” per poi arrivare ad “Ave Danuvi”, uno degli episodi più riusciti della release, grazie al suo memorabile ritornello di cori dall’incedere solenne. Con  l’ispirata “Memoria” si ritorna alla malinconia acustica, mentre l’inserimento di piccoli accorgimenti ambient come l’ardere del fuoco, lo scorrere di ruscelli o il susseguirsi di passi marcianti garantiscono quel piccolo tocco di classe che non guasta mai. Nella seconda parte del disco si avvicendano infine brani di buona fattura (assai validi “Striga” e “Der Unweg”), ma una volta  arrivati alla conclusiva “Tränen des Bacchus”, qualche sbadiglio, causato dal minutaggio elevato e per certi versi ingiustificato, sarà molto difficile da trattenere.

 

Tirando le somme, “Meadows of Nostalgia” è di sicuro un buon disco per tutti i blackster degni di questo nome, anche se 56 minuti di durata sono forse un po’ troppi per una proposta simile: se l’abusato tremolo picking viene infatti impiegato allo stato dell’arte, e leggermente accantonato in alcuni passaggi, alla lunga finisce per scoraggiare l’ascolto: un peccato, visto che sarebbero probabilmente bastati appena dieci minuti di musica in meno per depurare il disco da ogni fastidiosa lungaggine, piccolo neo di un prodotto da cui comunque non si può prescindere se si è fan del black più classico e ispirato.

  • 7/10

  • IMPERIUM DEKADENZ - Meadows Of Nostalgia

  • Tracklist

    01. Durch Das Tor

    02. Brigobannis
    03. Aue Der Nostalgie
    04. Ave Danuvi
    05. Memoria
    06. Aura Silvae
    07. Der Unweg
    08. Striga
    09. Tranen Des Bacchus

  • Lineup

    Vespasian - Guitars, Bass, Drums, Keyboards

    Horaz - Vocals, Guitars, Keyboards