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IN CASE OF CARNAGE – Medication time

A costo di voler sempre sembrare l’uomo delle metafore assurde, mi piacerebbe fare un paragone tra il death metal e il meraviglioso mondo dei videogiochi d’autore. Se i fracassoni Cannibal Corpse possono essere accostati ai vari Gears of War (che non sono d’autore ma vabè), gli Origin richiamano per forza l’orrore fantascientifico di Dead Space i nostri In case of carnage… beh, loro sono l’essenza del celeberrimo produttore Suda51. Se qualcuno ha avuto la fortuna di giocare a perle come Killer7 e No more heroes si sarà trovato davanti ad opere grezze e rozze, tecnicamente non ineccepibili ma dotate di un carisma e di una personalità debordanti, deliziosamente sopra le righe. Questo è un po’ quello che si potrebbe dire dire anche, con le dovute proporzioni, del sestetto romano. Medication time è un EP che ci presenta una band che risulta decisamente interessante, andando però a scavare sotto una superficie che potrebbe fare storcere il naso a qualche purista del death tecnico. Partiamo subito dai difetti, così ci togliamo subito il macigno dallo stomaco e poi si può parlare dei pregi. La registrazione è fin troppo grezza e caotica, quasi impastata e non mette in risalto l’indubbio valore tecnico di chitarristi e bassista; la struttura dei brani è un po’ troppo prevedibile e lineare, la mistura tra tecnica e deathcore a volte non funziona benissimo e risulta un po’ forzata, mentre le linee vocali spesso vanno a seguire pari pari la metrica dei riff di chitarra appiattendo un po’ il dinamismo dei brani. Ok, elencati i difetti finalmente tocca ai pregi. La voce di HELLeonore. Semplicemente incredibile, uno screaming maligno e velenoso maledettamente vicino al black metal ed al crust che dona ai brani un senso di inquietudine e malessere che raramente si sente in un album death con suoni moderni e laccati. La contrapposizione e la continua alternanza col growl cavernoso di stampo tipicamente Floridiano di Paolo crea una dicotomia che risulta veramente disturbante. Tornando ai pregi prettamente strumentali gli inserti jazz sono piccole chicche di puro estro, vere e proprie boccate d’aria fresca e goduria assoluta per chi ama la varietà nella musica. Ed infine l’ottima prova di bassista e batterista, in particolar modo quest’ultimo, che, sotto una produzione magari volutamente grezza, regalano chicche di classe e tecnica notevoli. E allora, visto che è anche giunto il momento di tirare un po’ le somme, va detto che Medication time è un bel diamante grezzo, che sconsiglio assolutamente a chi cerca pulizia e suoni cristallini, ma che raccomando caldamente a chi cerchi nel death metal un’anima marcia e disturbante che getti un ponte tra la vecchia e la nuova scuola. Fidatevi di me, segnatevi il nome degli In case of carnage perché si intravedono potenzialità veramente incredibili.

  • 7/10

  • IN CASE OF CARNAGE - Medication time

  • Tracklist
    1. Two sides of a man
    2. Horrifying friends
    3. Out of mind
    4. Endorphin rush
    5. Black widow
    6. Shrift

  • Lineup
    Paolo. growl
    HELLeonore. scream
    Enrico. basso
    Giulio. batteria
    Simone. chitarra
    Tito. chitarra