In anticipazione del primo Full-Leght, gli In My Embrace decidono di fare uscire un breve EP costituito da 6 tracce (più una bonus track), tutte composte fra il 2004 e il 2013. Il duo svedese viene, nelle anticipazioni, descritto come una “ perfetta unione tra gli stili di Dissection, Immortal, The Moaning, Dark Funeral e Arckanum”.
Paragoni un po’ troppo forzati a parte, l’EP presenta nella prima parte sonorità molto più vicine al classico death metal scandinavo, fortemente influenzato da sonorità black,viking e folk.
Le prime due tracce, a livello compositivo non presentano rilevanti differenze tra di loro; le chitarre alternano riff veloci a passaggi di chitarra più melodici e più “pomposi” rendendo il mix di sonorità piacevole e coinvolgente.
Accompagnata dagli arpeggi di “Av Skymning Kommen, Mot Gryning Går”, un pezzo molto melanconico e oscuro cantato in lingua autoctona, la seconda parte dell’ep presenta sonorità molto più marcate rispetto agli elementi black che quelli death metal; una differenza rilevante la si evidenzia anche dalla voce, in alcuni tratti più acuti e grottesca che nella prima sezione.
Qui le distorsioni sono molto più graffianti, i riff di chitarra ampliamente ripetuti, ma non vengono a mancare i fraseggi più melodici. Il tutto si conclude con “Remembrance” altro brano arpeggiato, strumentale, molto più pacato e sicuramente meno struggente del precedente intermezzo, e la bonus track contenente la terza traccia, ma in versione strumentale.
Un difetto è quello legato alla produzione dell’EP: in alcuni passaggi, come in “Dead to Dust Descend” e “Nattvandraren”, le contrapposizioni delle chitarre risultano essere poco chiare.
Tutti gli elementi death e black collimano perfettamente, le variazioni di riff e di tempo e gli assoli non poco frequenti, riescono a mantenere l’ascolto vivo e interessato; sebbene, concettualmente, alla base non ci sia nulla di nuovo, non si avverte quella sensazione di “trito e ritrito”.
Nel complesso, gli In My Embrace hanno prodotto un EP di tutto rispetto, mirato non tanto a sorprendere l’ascoltatore ma, in attesa dell’uscita dell’album che sarà la vera prova del 9, a dimostrare quali sono le ottime capacità tecniche e compositive del duo. Non ci resta che aspettare le prossime uscite per maggiori considerazioni.