Ci sono nubi cariche di pioggia all’orizzonte…un infausto tornado si prospetta davanti a noi e la palese impossbiilità di evitarlo potrebbe esserci fatale; ma come in ogni incubo c’è sempre qualcosa da imparare, così anche al cospetto di tempeste musicali si può aprire la mente e permetterggli di inzupparci con la devastazione sonora che porta con sé.
Gli Iniquitous Savagery sono un vero e proprio temporale grindcore che vi impalerà senza lasciarvi respiro; giunti al primo disco, il quartetto scozzese non lesina violenza e immediatezza, portando un messaggio carico di marciume e scelleratezza in ogni singolo passaggio. Intelligenti a sufficienza per abbinare ai veloci grindbeats dei midtempos cadenzati, come dei cuscinetti sonori per ‘raddolcire la pillola’, e spudorati oltremodo nelle lyrics, gli Iniquitous Savagery mettono sul piatto otto songs che faranno la felicità degli amanti dei generi estremi più scarni.
Suonato totalmente dal vivo, “Subversions Of The Psyche” si permea di una produzione grossolana e burina, capace di far rendere al meglio possibile suoni poco curati (quel rullante!!!) e growl stomachevole, e delle performance sincere e dirette come pugni nello stomaco (soprattutto Josh Roberts dietro il microfono). Mixing e mastering non fanno che confermare la volonta di esternare quanta più rabbia repressa possibile nelle tracce.
“Prey To The Agonies Of Morbid Apprehension” e “Sadistic” menano dall’inizio alla fine senza lasciare un solo momento di pace; “Cognitive Dissonance”, “Subversions Of The Psyche” e “Prognosis Of Terminal Parasitic” sono esempi di un grindcore sinusoidale, capace di piegare le schiene a vergate ma anche di tenere il tempo con il piede negli attimi (a dir il vero pochi) più ‘groovy’.
Da veri eredi dei maestri del genere, gli Iniquitous Savagery esemplificano come il movimento grindcore possa ancora dire molto e apparire fresco e oltraggioso. Auguro ai quattro scozzesoni di continuare a far vibrare i timpani auricolari dei fans, perché meritano un ascolto attento.