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INTER ARMA – Sky burial

Una piccola premessa prima di iniziare. Spero di non essere tacciato come il Diprè della situazione se ogni tanto mi lancio in qualche proclamo un po’ sopra le righe, le mie opinioni sono genuine e sincere. Ok, chiarito questo punto andiamo ad analizzare questo ultimo lavoro degli americani Inter Arma, primo sotto egidia Relapse, che lascia semplicemente senza parole. Ascoltare per credere, ve lo assicuro. Sky burial è un album estremamente ostico, ma permeato di una intelligenza e di una ricchezza musicale che fanno quasi gridare al capolavoro. Il quintetto non si pone nessun limite mentale e confeziona un album dalla lunghezza notevole che si può definire un vero e proprio viaggio musicale in cui svariati generi vanno ad amalgamarsi e ad alternarsi per andare a comporre un arazzo sonoro senza precedenti. Se il primo brano risulta interessante ma non sorprendente, una bella miscela di black metal e un pizzico di sludge sulla falsariga di Wolves in the throne room, dalla seconda traccia in poi il rischio di slogatura della mascella è altissimo. La lunga suite “The long road home”, divisa in due parti, cambia completamente lo scenario e ci svela degli Inter Arma che si abbandonano completamente a melodie strumentali che richiamano  la psichedelia degli anni 70. E proprio quando la mente si sta facendo cullare da meravigliosi tempi dilatati partono i quattro canonici colpi di cassa e gli americani si ributtano nel black più feroce rischiando seriamente di devastare la psiche. E le montagne russe non sono ancora finire perché i prossimi brani virano verso il drone-sludge e addirittura verso una sorta di sperimentale industrial sludge, meraviglioso ibrido musicale in cui la sporcizia delle chitarre va ad incontrare una certa quadratura di tempi per andare a creare uno scenario veramente stimolante. Ormai sarà chiaro che la bellezza di Sky burial va al di là della mera produzione (ottima, per inciso) e della tecnica strumentale, ma trova i suoi punti focali nell’altissimo valore intellettuale e nel grado di sperimentazione totale che gli Inter arma riescono ad affrontare. Un album veramente ostico, lo ripeto, da ascoltare rigorosamente a casa e dedicandogli la massima attenzione per cogliere al meglio le mille sfumature che lo caratterizzano, ma in grado di regalare enormi soddisfazioni. Consigliatissimo.

  • 8,5/10

  • INTER ARMA - Sky burial

  • Tracklist
    1. The survival fires
    2. The long road home (iron gate)
    3. The long road home
    4. Destroyer
    5. 'sblood
    6. Westward
    7. Love absolute
    8. Sky burial

  • Lineup
    T.J. Childers. batteria
    Steven Russel. chitarra
    Trey Dalton. chitarra
    Joe Kerkes. basso
    Mike Paparo. voce