Jeff Scott Soto è uno di quegli artisti senza bisogno di presentazioni (eppure noi la facciamo lo stesso): cantante simbolo dei primi dischi di Yngwie Malmsteen, vanta esperienze e collaborazioni a vario titolo con artisti del calibro di Trans-Siberian Orchestra e Journey, così come con Stryper, Lita Ford e con gli Steelheart.
A questo giro, il talentuoso cantante americano dà alle stampe “Retribution“, sesto album solista pubblicato da Frontiers Music a distanza di 23 anni da “Love Parade“. Di che si tratta è presto detto: se la musica proposta è sempre un raffinato rock, talvolta più melodico, talvolta più heavy, ma sempre piuttosto diretto e mai arzigogolato, il perno su cui ruota tutta la sua musica, e naturalmente anche quest’ultima fatica, è la sua voce, potente, versatile, decisamente espressiva, e la sua prestazione canora sempre di spessore.
Del resto da Soto dobbiamo aspettarci questo. Una performance di qualità, sempre perfetta sia nei pezzi più guitar-oriented del lotto, sia nelle riuscitissime ballads, tra cui l’emozionante “Feels Like Forever” e la conclusiva, acustica, “Autumn“. A questo si aggiunga una produzione molto curata, che fa di “Retribution” un album di altissimo livello nel panorama AOR/hard rock di questo 2017.
Nessuna sorpresa, certo; del resto Jeff Scott Soto non è un innovatore e non ha velleità del genere. Semplicemente, un disco estremamente godibile, fatto di buone canzoni, tutte rese uniche dalle grandi abilità canore già descritte. Per i fan del genere è da avere.