Era il 1998 e, in piena esplosione del power metal, tra Hammerfall, Stratovarius e tanti altri, anche diversi gruppi italiani diedero alla luce dischi interessanti e si fecero conoscere fuori dai patri confini. Tra questi c’erano i Labyrinth, che quell’anno pubblicarono il più fortunato e acclamato capitolo della loro carriera, “Return to Heaven Denied”.
In occasione del ventennale dalla pubblicazione, il gruppo di Olaf Thorsen e di Roberto Tiranti offre ai propri fans questo live, dove viene riproposto l’album nella sua interezza.
Che dire, quindi, del contenuto di questo “Return to Live”? Dal lato musicale, sicuramente si tratta di un buon disco, ben suonato, ben cantato, dove il sestetto ripropone in modo molto fedele il proprio classico, senza particolari stravolgimenti e con tanto entusiasmo.
Sotto un altro punto di vista, però, viene da chiedersi quale sia l’effettiva utilità di dare alle stampe un disco dal vivo che, a eccezione di “In the Shade”, non offre null’altro che la mera riproposizione di un altro disco, uscito vent’anni prima.
“Return to Live” farà la gioia dei collezionisti, ma un live album composto da episodi presi da tutta la discografia di questo importantissimo gruppo italiano sarebbe stato sicuramente più interessante.